Sono state tre le condanne nel processo dello stupro di gruppo avvenuto a Campobello all’inizio dello scorso anno, quando furono arrestati tre giovani accusati di aver abusato di un’amica – che conoscevano dall’infanzia – di appena 18 anni.
Il Gup del Tribunale di Marsala Annalisa Amato, ha emesso la sentenza che prevede 6 anni di reclusione per i marsalesi Francesco ed Eros Biondo, e 5 anni e 4 mesi di carcere per il campobellese Giuseppe Titone, tutti condannati al pagamento delle spese processuali e tutti poco più che ventenni. Assolto invece Dario Caltagirone in quanto è emerso un suo ruolo passivo, ovvero non partecipò alle violenze. Alla vittima invece è stato riconosciuto un risarcimento danni di 50mila euro.
Dinnanzi al giudice lilybetano, si è costituita come parte civile il Centro Antiviolenza di Marsala “La Casa di Venere”.
“Come operatrice e come legale del Centro – afferma l’avvocata Roberta Anselmi – non posso dire che questa sentenza sia una vittoria, perché se c’è una condanna c’è un reato; in questo caso è stata lesa e deturpata la dignità di una donna. Semmai è una sentenza che ha reso giustizia alla giovane vittima e a tutte le operatrici antiviolenza che si battono per tutelare i diritti delle donne, è una decisione che dà forza a coloro che hanno paura a denunciare. Noi vinceremo veramente quando avremo battuto le violenze e gli stereotipi di genere che sono ancora radicati in società – dice infine Anselmi -. E’ importante affiancare le donne nelle aule dei tribunali per sostenerle, per farle sentire meno sole. Le donne vittime di violenza spesso non hanno solo paura di ritorsioni, ma hanno anche timore di non essere credute”.