Il procedimento giudiziario è scaturito dall’operazione Mare Monstrum del 2017, in cui è rimasto coinvolto per il reato di corruzione l’ex deputato regionale ed ex sindaco di Trapani.
Riprende domani il processo scaturito dall’inchiesta della magistratura del 2017, denominata “Mare Monstrum”, che vede imputato l’ex parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana, Girolamo Fazio (detto Mimmo). Nel corso dell’ultima udienza, è iniziata l’escussione dei testi della difesa e, in particolare, sulla vicenda relativa all’acquisto di Palazzo Europa da parte della Stefania Mode, azienda di Leonardo Carpinteri, avvenuto grazie ad un finanziamento della Banca Don Rizzo. Inoltre, è stato trattato anche il tema concernente i lavori eseguiti all’esterno dell’edificio summenzionato da alcuni operai della Cantina Primavera e, poi, della Fazio Wines srl, di proprietà dell’ex deputato regionale per l’appunto. Poi, è stata esaminata la questione della fornitura dei vini da parte dell’azienda di Mimmo Fazio in occasione di svariati eventi organizzati per l’imprenditore Carpinteri. I rapporti tra quest’ultimo e l’ex parlamentare dell’Ars infatti costituiscono una parte importante dell’ipotesi accusatoria.
Il sostituto procuratore, la dottoressa Brunella Sardoni, ha depositato in una precedente udienza il verbale di interrogatorio del proprietario della Stefania Mode, oltre all’integrazione di altre intercettazioni da trascrivere da parte del perito nominato dal collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate con a latere i dottori Edoardo Bandiera e Mauro Cantone. Il processo si è contraddistinto anche per le diverse dichiarazioni spontanee che l’ex primo cittadino di Trapani ha rilasciato al termine di alcune udienze. Nello specifico, Girolamo Fazio si è soffermato sulla faccenda della sua proposta di emendamento ad una legge volta ad introdurre l’offerta economicamente più vantaggiosa nei bandi per l’assegnazione dei trasporti marittimi. Per l’accusa, invece, avrebbe tentato di favorire gli armatori Morace della Liberty Lines ( prima Ustica) con i quali l’ex sindaco di Trapani aveva anche dei rapporti di amicizia. Inoltre, gli si contesta di avere ostacolato la nomina di Giuseppe Prestigiacomo (già dipendente della società concorrente alla Liberty) come consulente per i trasporti marittimi presso la quarta commissione dell’Ars, per agevolare Ettore Morace.
Domani dovrebbero essere sentiti diversi testi della lista della difesa. I primi sono stati sentiti ad ottobre. La scorsa estate, infatti, si è concluso l’esame dei testi della Procura. Tra gli ultimi ad essere stato sentito figura l’ex avvocato di Stefania Mode, Vincenzo Scontrino, il quale, per circa un decennio, ha lavorato per la citata azienda. Il rapporto si è interrotto nel 2016. In detta udienza, nel corso del controesame dell’avvocato Lillo Fiorello, difensore di Fazio, il teste ha affermato di essersi recato presso l’Irsap solo una volta, insieme al direttore generale della Stefania Mode, Marco Giani, per una riunione con l’ingegnere Reina. Quest’ultimo non avrebbe mai dato indicazione di poter svolgere attività di tipo commerciale all’interno dell’area industriale. L’avvocato tributarista, Scontrino per l’appunto, ha anche detto di non aver mai formalizzato una richiesta all’Irsap per il trasferimento in suddetta area per conto della Stefania Mode. Per quanto concerne invece la mail del 16 febbraio 2016, indirizzata a Carpinteri e a Giani, il teste ha dichiarato che il contenuto è da considerarsi falso, in quanto sarebbe stata scritta per far saltare appositamente fuori la verità. Tramite questo escamotage, avrebbe quindi indotto i due soggetti menzionati a comunicargli che lo avevano sostituito con un altro avvocato: Girolamo Fazio. L’avvocato Scontrino ha spiegato, infatti, che lo stesso si sarebbe recato all’Irsap anche per altri motivi, ovvero per curare contenziosi tributari per detto istituto con il Comune di Trapani. Il giorno prima o il giorno stesso dell’invio della mail avrebbe dunque incontrato un impiegato dell’Irsap, il quale gli avrebbe riferito che non avrebbe più rappresentato dal punto di vista legale la Stefania Mode perché per l’acquisizione di Palazzo Europa si sarebbero presentati Carpinteri e Giani accompagnati dall’avvocato Fazio. Sarebbe stato il direttore generale della Stefania Mode ad informarlo poi di non occuparsi più della questione dell’immobile, perché Girolamo Fazio, allora deputato all’Ars, avrebbe presentato un disegno di legge per risolvere la vicenda. Successivamente avrebbe appreso dai giornali la notizia del cambio di destinazione dell’area, in quanto il parlamentare regionale avrebbe anche organizzato una conferenza stampa in merito. Sia con Giani che con Fazio l’avvocato Scontrino avrebbe avuto anche dei dissidi in passato. Con il primo, in merito ad una questione avente ad oggetto la ritardata risposta ad una mail inviata da una azienda straniera e concernente la riproduzione di un marchio. Secondo il legale, sarebbe stata una scusa per causare l’interruzione dei rapporti con la Stefania Mode, perché, venuto a conoscenza dei legami tra l’impresa estera e il direttore generale dell’azienda di Carpinteri, avrebbe informato il proprietario, con il quale però sarebbe pervenuto ad una rottura. Nel 2004, invece, l’avvocato Scontrino avrebbe avuto uno scontro accesissimo con l’ex sindaco di Trapani, poi sfociato in un’azione giudiziaria che è culminata con la condanna in primo grado di Fazio.
Nella stessa udienza di luglio, è stato esaminato un impiegato della Cantina Primavera ( di cui l’ex sindaco di Trapani è stato fondatore), Giuseppe Anelli, in merito alla famosa fattura (stampata due volte) emessa nei confronti della Stefania Mode per un importo di 35 mila euro, avente ad oggetto la consegna di 800 bottiglie di vino per un evento dell’azienda che si sarebbe tenuto sull’isola di Favignana. Il teste ha precisato che la Cantina Primavera produce il catarratto. La Fazio Wines invece si occupa della commercializzazione del vino. Per l’accusa, suddetta fattura sarebbe stata gonfiata e costituirebbe la soluzione proposta da Fazio a Carpinteri come compenso per avere avuto un ruolo nell’acquisizione di Palazzo Europa.