Rete Provinciale Donne Trapani: “Indietro sulla parità istituzionale e sulle Commissioni”

redazione

Rete Provinciale Donne Trapani: “Indietro sulla parità istituzionale e sulle Commissioni”

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lunedì 07 Marzo 2022 - 11:06

La Rete Provinciale Donne Trapani, plaude alle tante iniziative organizzate o patrocinate in molti Comuni della nostra Provincia in occasione dell’8 marzo grazie al lavoro di molte Associazioni Femminili, Istituzioni Scolastiche, Sindacati  e Commissioni Pari Opportunità (là dove ci sono).

“Queste iniziative, tuttavia, dovrebbero essere organizzate non per celebrare il giorno della “festa della donna”  ma, vissute come una giornata in cui a tutti i livelli, ci si incontra, ci si mobilità per ricordare le tante lotte e le conquiste  delle donne per l’affermazione  dei diritti  di tutte le donne, essendo, al contempo, occasione di riflessione su cosa occorra fare, il resto dell’anno,  in ogni ambito, per perseguire le pari opportunità, considerato che anche la pandemia ha evidenziato ed accentuato le grandi disuguaglianze che le donne vivono nel contesto lavorativo, sociale e politico – scrive la Rete -. La parità delle cittadine e dei cittadini è tra i principi che radicalmente fondano la vita democratica della nostra Repubblica ed è anche tra le mete verso cui la nostra democrazia per potersi dire compiuta, è continuamente chiamata a muoversi. Questi sono i temi di cui trattare in occasione della giornata internazionale della Donna, forse oggi ancora più significativa, senza tralasciare un’attenzione  particolare alla condizione di  fragilità delle donne che oggi vivono la guerra, come quelle dell’ Afganistan e dell’Ucraina, che vanno accolte ed aiutate. Sappiamo che per avere una vera parità di genere occorre un cambiamento sociale e culturale profondo da parte di tutti e tutte ma, riteniamo, doveroso ricordare  che tra i criteri che dovrebbero orientare le Vostre scelte politiche ve n’è uno ineludibile, che molti di Voi sottovalutano, ed è proprio il rispetto della parità di genere a partire dalla formazione e composizione delle Giunte comunali“. 

“I dati parlano chiaro – sostengono -: su 24 Comuni siciliani, abbiamo 23 sindaci ed una sindaca; su 117 assessori in tutto solo 30 sono assessore.   Siamo molto lontani dal principio di eguaglianza e pari opportunità. Il principio non è consacrato soltanto a livello sovranazionale, in particolare dalla Carta di Nizza, (ora dotata di valore giuridico, che impone la parità tra i sessi “in tutti i campi”) e dalla nostra Costituzione; un vincolo deriva, infatti, anche dalla legge, rivolta specificamente proprio alle amministrazioni locali. L’art. 6 Tuel già stabiliva che gli statuti dei Comuni dovessero introdurre norme per “promuovere” la presenza di entrambi i sessi nelle Giunte, negli organi collegiali, enti, aziende ed istituzioni ecc. La legge n. 215 del 2012, recante disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, è chiara in tutto ciò e, per effetto di questo intervento normativo quello che prima era un obiettivo da “promuovere” è diventato un risultato da “garantire”. E tuttavia non si può non constatare amaramente come anche questa legge sia del tutto disapplicata nella sostanza. Altre problematiche emergono con uguale urgenza e non appaiono adeguatamente attenzionate da molte Amministrazioni; sia permesso ricordare la necessità, non più rimandabile, della messa a disposizione di risorse, strumenti, materiali e supporti operativi da destinare alle attività delle Commissioni per le Pari Opportunità e le Politiche di Genere, che richiedono una reale funzionalità al fine di realizzare le finalità per cui sono nate. Vogliamo sottolineare al riguardo, come non appare in alcun modo giustificabile che su ben 24 Comuni dell’Isola solo in 5 di questi sono state Istituite le C.P.O., e ciò nonostante molte Associazioni femminili ne abbiano sollecitato la loro costituzione o la modica di regolamenti ormai obsoleti, come avvenuto nel Comune di Marsala. Non possiamo che richiedere, ora più che mai, in modo puntuale e pressante una reale e maggiore attenzione alle risorse per i Bilanci di Genere, una attenta programmazione per progetti ed azioni positive che possano concretamente intervenire, prevenire e rimuovere gli ostacoli economici, culturali e sociali che ancora sono visibili. Sarà indispensabile un vostro maggiore contributo per recuperare i ritardi sull’uguaglianza di genere e sull’autodeterminazione delle donne e delle ragazze e garantire quanto dettano le linee guida della Strategia Nazionale Agenda 2030, che impone di intervenire su almeno cinque obiettivi indicati dall’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere, in cui è evidente il maggiore gap in termini di Lavoro, Reddito, Competenze, Tempo e Potere. Le pari opportunità e la parità di genere non sono una questione che riguarda solo le Donne ma è uno straordinario motore di crescita anche economica dell’intera società, in un’ottica di reale ed autentico sviluppo e progresso di questo Paese e della collettività tutta”.

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