Corruzione AST: la Regione denuncia, Fava punta il dito sui controlli

redazione

Corruzione AST: la Regione denuncia, Fava punta il dito sui controlli

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martedì 22 Febbraio 2022 - 13:14

Corruzione e reati contro la pubblica amministrazione nella gestione di un’azienda partecipata dalla Regione siciliana, l’Azienda siciliana trasporti, è l’operazione condotta stamani dalla Guardia di Finanza di Palermo. Eseguite 9 misure cautelari che assestano un duro colpo al vertice della società. È stata denominata «Gomme lisce» l’operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip su richiesta della procura nei confronti di 9 persone.

«Com’è noto a tutti in Sicilia, il governo della Regione ha formalmente mosso in questi anni tutti i rilievi possibili al direttore dell’Ast, che ho incontrato una sola volta, in riunione al Palazzo Orleans – credo nel 2020 – e al quale ho manifestato pubblicamente tutta la mia disistima, chiedendo al presidente dell’Ast di rimuoverlo. Alla luce delle intercettazioni oggi diffuse, ho dato mandato ai miei legali di presentare una denuncia. Sono orgoglioso, invece, che nell’ordinanza – ancora una volta – si evidenzi come l’attività del mio governo abbia impedito la commissione di atti illegittimi. Siamo stati contro ogni malaffare e adesso (e nel futuro) emergerà sempre la nostra linearità di condotta rispetto a certe abitudini che, forse, si vogliono dimenticare». Lo dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci, in relazione all’inchiesta che ha coinvolto la dirigenza dell’Ast.

“Chiedo al signor Fiduccia di indicare alla Procura i nominativi delle persone assunte su mia pressione, altrimenti lo denuncio per diffamazione. Non credo di avere il suo numero di telefono, nè mi ricordo come sia fatto fisicamente. Quello di tirare fuori il mio nome sta diventando uno sport insopportabile”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, sull’inchiesta per corruzione e truffa che ha coinvolto l’Ast, l’azienda trasporti siciliana della Regione.

Così il presidente della commissione regionale antimafia Claudio Fava:Non spetta alla politica individuare eventuali profili penali, ma certamente l’inchiesta che ha colpito il management dell’Ast non può essere derubricata a questione che riguardi solo la Procura. Davanti alle circostanziate accuse di una gestione privatistica ed economicamente dissennata di un asset fondamentale per la Sicilia, di fronte allo scempio morale di un’azienda utilizzata come bancomat per assunzioni e clientele, ci chiediamo quale attività di controllo sia stata messa in campo dagli assessorati competenti in questi anni. E pretendiamo di sapere se il governo della regione stia monitorando l’azione delle altre società partecipate per scongiurare casi analoghi e per abolire definitivamente l’utilizzo criminogeno delle agenzie interinali al posto di procedure concorsuali pubbliche. Quanto all’immagine e ai fatti che quelle intercettazioni ci restituiscono, una volta di più siamo convinti che in Sicilia occorra una bonifica morale profonda che non può essere delegata al lavoro della magistratura. Un ceto politico, qualunque sia la sua collocazione politica, ripiegato solo sulla ricerca del consenso è una zavorra della quale i siciliani si devono liberare.Prima che sia troppo tardi“.

“L’ennesimo scandalo, l’ennesima vergogna!”, denuncia il Sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Giancarlo Cancelleri alla notizia del ciclone giudiziario che si è abbattuto sull’Ast. “Ancora una volta dal governo Musumeci arrivano solo brutte notizie. Questa volta è il turno dell’Ast che, messa a soqquadro da un’indagine per corruzione e truffa, racconta l’ennesima pagina nera di un governo regionale sempre più inadeguato ad amministrare la nostra isola. È vergognoso leggere di dubbi coinvolgimenti della politica regionale su questioni che riguardano una partecipata che dovrebbe offrire servizi ai siciliani e invece fa acqua da tutte le parti”, incalza Cancelleri. “A pochi mesi dai prossimi impegni elettorali l’ennesimo terremoto giudiziario potrebbe costituire, agli occhi dei siciliani, quella goccia che fa traboccare il vaso di un trentennio di malgoverno. Una Regione in eterna precarietà, con vertenze perennemente irrisolte, idee confuse ed una progettualità quasi assente. Musumeci e il suo governo sono in quei palazzi ormai da 5 anni ed ora non accetto il tentativo di far passare pure come vittima, denunciando, quasi in corsa contro il tempo, l’inadeguatezza di chi è finito sotto la lente della magistratura. Non ci sto a questo tipo di racconto che Musumeci si ostina a portare avanti prendendo in giro i siciliani – continua -. I servizi gestiti da Ast, partecipata della Regione, sono penosi e Musumeci deve prendersi le sue responsabilità e ammettere il suo totale fallimento. Se in Sicilia le cose non funzionano, è l’immagine plastica dei disastri del governo e del suo Presidente. Abbiamo il dovere di archiviare questa penosa esperienza di centro destra e stabilire il buon governo della nostra terra”.

Questi i nove destinatari di misure cautelari nell’inchiesta per corruzione e truffa della guardia di finanza sull’Azienda siciliana trasporti (Ast).

Ai domiciliari è finito Andrea Ugo Enrico Fiduccia, 71 anni, nato a Marineo, direttore generale dell’Ast.

Interdizione di pubblico ufficio per 12 mesi per

Gaetano Carmelo Maria Tafuri, catanese, 51 anni, ex presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ast

Felice Maria Genovese, 53 anni, messinese, revisore contabile del bilancio Ast

Giuseppe Carollo, 62 anni, palermitano, componente ufficio legale e affari generali di Ast

Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi per

Alessio Porzi, 62 anni, nato a Perugia, amministratore di fatto della società Porzimark srls di Cannara (Pg)

Alberto Carrotta, 68 anni, nato ad Ascoli Piceno, amministratore di fatto della società Officine del turismo srl, poi ALC 14 srl di Palermo

Massimo Albanese, 46 anni, palermitano, referente della società Officine del turismo srl (poi ALC 14 srl) di Palermo

Mario Salbitani, 37 anni, nato a Melfi, referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza

Giuseppe Telesca, 46 anni, nato a Potenza, referente della società IN.HR. Agenzia per il lavoro srl di Potenza

Nell’inchiesta altri sette indagati

Giovanni Amico, 52 anni, nato ad Agrigento

Teresa Salamone, 48 anni, palermitana

Giovanna Monteleone, nata a Bra, 48 anni

Beatrice Manno, palermitana, 44 anni

Teresa Maniscalco, 48 anni, palermitana

Orsola Porretto, palermitana, 57 anni

Salvatore Porretto, palermitano, 63 anni



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