Sono quattro le Regioni che superano le soglie dei parametri che aprono al passaggio dalla zona gialla a quella arancione: Abruzzo, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, alla luce dei dati del monitoraggio settimanale, ha firmato la nuova ordinanza. Per il cambio di colore, da giallo ad arancione, occorre che l’occupazione dei posti letto Covid in terapia intensiva superi il 20%, che i ricoveri in area medica siano oltre il 30% e che l’incidenza sia di oltre 150 casi per 100mila abitanti negli ultimi 7 giorni.
La Sicilia al momento è al 33,6% per le intensive, al 20,2% per le degenze ordinarie e ha una incidenza di 1.169 su 100mila. Quindi abbondantemente oltre la soglia prevista per il cambio zona.
Si passerà in zona gialla dal 24 gennaio.
Tra le altre regioni, la Valle d’Aosta evita la zona rossa (il dpcm infatti prevede tre tipi di zone: bianca, gialla e arancione), mentre Puglia e Sardegna vanno in giallo.
L’elenco dell’Italia in giallo è ad oggi molto lungo: Campania Lombardia, Lazio, Toscana, Valle d’Aosta. Emilia Romagna, Liguria
Marche, Veneto, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano.
In zona bianca rimangono invece: Basilicata, Molise, Puglia e Umbria.
In zona arancione però gli spostamenti dal proprio comune con oltre 5mila abitanti con mezzo proprio verso altri comuni o fuori dai confini di Regione/PA richiedono green pass semplice, oppure motivi di lavoro, necessità, salute, o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune. Invece non vi è alcun limite di spostamento in zona gialla.
Ricordiamo che dal 1 febbraio scatterà la normativa introdotta dall’ultimo decreto green pass il 5 gennaio scorso che – stabilendo l’obbligo vaccinale per gli over 50 – ha dettagliato anche dove non sarà richiesto il super green pass e le poche attività esentate dal richiedere anche il green pass base all’accesso. Dal 15 febbraio scatta il green pass super per gli Over 50, una sorta di obbligo soprattutto per chi lavora (non è obbligo sulla persona in quanto può sempre rinunciare al vaccino ma non potrà svolgere l’attività lavorativa, viene sospeso e non riceverà più lo stipendio).
“Se la Sicilia scivola verso la zona arancione è anche per le gravi responsabilità del governo regionale: disorganizzazione, mancati interventi di programmazione, addirittura siamo arrivati ad allestire in tutta fretta ospedali da campo, come se la quarta ondata non fosse più che prevedibile. In questa fase l’emergenza Covid dovrebbe essere al centro dell’azione del governo regionale, ma evidentemente Musumeci è troppo impegnato ad occuparsi della sua ricandidatura alla presidenza della Regione e non ha tempo per i problemi dei siciliani”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars a proposito delle dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci sul passaggio della Sicilia verso la zona arancione.