Un Natale di attesa, tra il Covid e i problemi di sempre

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Un Natale di attesa, tra il Covid e i problemi di sempre

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venerdì 24 Dicembre 2021 - 06:45

Avremmo voluto un Natale diverso. Anzitutto con meno contagi, meno ricoveri e meno decessi riconducibili al Covid.

Avremmo voluto un Natale in cui immaginare di ritrovare familiari e amici senza ansie, senza dover limitare i posti a tavola e, magari, senza mascherine.

Avremmo voluto un Natale in cui riappropriarci della gioia di rivedere i tanti nostri concittadini che studiano o lavorano in altre regioni d’Italia o all’estero e che anche quest’anno, come 12 mesi fa, hanno scelto precauzionalmente di rinunciare al tradizionale ritorno a casa per le feste.

Tutto ciò, senza dimenticare che il Covid non è l’unico male del nostro tempo: ci sarebbe piaciuto trascorrere un Natale senza femminicidi e pedofilia, in cui Matteo Messina Denaro non fosse ancora latitante, gli sbarchi dei migranti non fossero accompagnati da speculazioni politiche, la povertà fosse stata abolita davvero, come del resto ci era stato ambiziosamente annunciato (e invece è addirittura aumentata).

Un Natale in cui gli incidenti sul lavoro o le morti bianche fossero il triste ricordo di un antico passato, e i siciliani potessero cominciare a muoversi all’interno della loro regione – in treno o in auto – percorrendo strade o linee ferroviarie in condizioni e tempi adeguati a un Paese europeo.

Dobbiamo invece accontentarci di un Natale di attesa, in cui rinnovare gli auspici di sempre e aggiungerne altri, nella malinconia per certe sedie vuote nelle nostre case, per la socialità in gran parte perduta, per le occasioni mancate.

Resta la consolazione che, malgrado le difficoltà, non tutto è perduto e che (forse) qualcosa abbiamo imparato, sull’importanza di un servizio sanitario pubblico efficiente, sui diritti da rivendicare, sul tempo da dedicare agli affetti più cari.

Tanto hanno sicuramente imparato le generazioni più giovani, che avrebbero fatto volentieri a meno delle rinunce di questi due anni, ma che verosimilmente cresceranno più forti rispetto a quelle che hanno vissuto stagioni più semplici, in cui il principale dilemma natalizio riguardava la scelta tra il pandoro o il panettone.

A tutti, comunque, l’augurio di trovare la forza di resistere alle sconforto, alla stanchezza, alla rassegnazione e di non rinunciare mai a coltivare sogni e progetti, personali o di comunità, nella consapevolezza che arriveranno tempi migliori in cui poterli finalmente realizzare.

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