Lo scorso 15 ottobre, è entrato in vigore il Dpcm sull’introduzione del Green Pass nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. Come si può leggere dal decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ad essere obbligati ad esibire il Green Pass – che attesta il vaccino o un tampone negativo – sono i lavoratori e coloro che vi accedono per conto di una attività propria o del datore. Ad esserne esclusi sono gli utenti, ovvero coloro che vi accedono per l’erogazione di servizi. Quindi, ad esempio, per andare al Comune a rinnovare la carta d’identità non è richiesta la Certificazione Verde.
Il Dpcm recita: “L’unica categoria di soggetti esclusa dall’obbligo di esibire il Green Pass per accedere agli uffici pubblici è quella degli utenti, ovvero di coloro i quali si recano in un ufficio pubblico per l’erogazione del servizio che l’Amministrazione è tenuta a prestare. I visitatori che dovessero accedere a qualunque altro titolo (ad esempio per lo svolgimento di una riunione o di un incontro, congresso o altro) dovranno, invece, essere muniti della certificazione verde ed esibirla su richiesta”. Sembra tutto abbastanza chiaro. In un altro passaggio, il decreto afferma: “In relazione ai servizi forniti a favore dell’utenza, il datore di lavoro deve predisporre tutte le misure di contenimento stabilite dalle competenti autorità sanitarie e dagli eventuali protocolli d’intesa stipulati con le organizzazioni sindacali e ciò al fine di evitare che la circostanza che agli uffici acceda utenza non tenuta a esibire o a possedere il Green Pass possa comportare rischi di contagio”. Qui un pò meno chiaro.
Cosa vuol dire “evitare… rischi di contagio”? Non è specificato. Potrebbe essere il distanziamento o l’uso (obbligatorio) della mascherina, oppure un tampone. Non è dato sapere. E qui sorge il problema, legato principalmente all’accesso negli uffici sanitari. Come ci fa sapere il Governo tramite Faq sul sito salute.gov, “la Certificazione verde COVID-19 può essere richiesta nel nostro Paese per partecipare a eventi pubblici, per accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture”.
In ospedale in sintesi, si accede con tampone negativo. Ma non vengono menzionati invece gli uffici sanitari, ovvero l’Asp, nel caso di Marsala l’ex Inam, o i Consultori, le Guardie Mediche o i medici di base. Chiariamo subito gli ultimi due punti: dal medico di famiglia si accede liberamente; le Guardie Mediche invece, vanno considerati come luoghi in cui si accede per delle situazioni di urgenza, quindi il Green Pass è escluso. Veniamo ora agli uffici sanitari dove l’utenza si reca per visite, prenotazioni, richieste varie, cambio medico, ecc.
Da giorni diverse persone segnalano che in alcuni luoghi dell’Asp dislocati a Marsala e in Provincia, all’ingresso richiedono il Green Pass anche agli utenti. Per meglio chiarire la vicenda, mi sono informata ascoltando i cittadini e chiamando gli uffici interessati. Da quanto si evince, i Consultori chiedono il Green Pass all’ingresso; chiamando l’Asp di Trapani mi è stato detto che “Secondo le nuove leggi l’utente dovrebbe avere il Green Pass. In ogni caso lo porti in borsa!”.
Il Dpcm però, esplicitamente prevede che il Green Pass non va richiesto a chi necessita di un servizio peraltro fondamentale come quello che intacca la salute, né è ammissibile così tanta incertezza e tanto pressappochismo su un argomento alquanto delicato. Mi è stata fornita pure un’altra interpretazione: la richiesta di Certificato Verde all’utenza è “a campione”.
Cosa succede se chi ha bisogno di una visita medica o di un supporto sanitario non ha un Green Pass nel caso in cui venga richiesto? Gli viene negato il diritto a curarsi? Nella migliore delle ipotesi viene chiesto un tampone? E se quella struttura non effettua i test, va fatto all’esterno (al prezzo di 15 euro)? E chi non ha le disponibilità economiche? Tutto ciò, va detto, restando ferma l’incentivazione alla vaccinazione anti-Covid. Prendo come spunto, in conclusione, quanto afferma l’Asp di Agrigento (citando il sito AgrigentoNotizie): “Sono esclusi dalla presentazione del Green Pass soltanto i pazienti, oltre a quanti sono esenti dalla campagna vaccinale e hanno un’idonea certificazione medica. Il controllo verrà effettuato al momento dell’accesso, a campione o a tappeto. L’ingresso sarà naturalmente vietato a quanti non hanno il certificato verde”.
Quindi all’Asp di Agrigento i pazienti/utenti sono esclusi dall’esibire un pass, ma quindi l’eventuale controllo a chi si riferisce? Ai dipendenti, pare. Anche qui sembra esserci un bel punto interrogativo. Qualcuno venga a chiarirlo. O a smentirmi.