Nel corso dell’intervista con l’aspirante primo cittadino sono state affrontate le questioni relative alle divisioni nel centro-destra locale, le critiche all’amministrazione uscente e le sue priorità per la comunità alcamese.
Per la prima volta entra in una competizione elettorale con ben otto liste. Non teme di dovere gestire le troppe istanze provenienti dagli aspiranti candidati al Consiglio comunale?
Assolutamente no. Io non ho una storia politica. Ho una storia imprenditoriale e una storia fatta di servizi. È ben noto il mio impegno nella Coldiretti da circa trent’anni. Una delle cose che ho imparato è che le soluzioni non escono mai dal cilindro, mai per magia vengono fuori solo da una persona, ma dalla condivisione, dal dialogo e dal confronto quotidiano tra tante persone, tante personalità e tante sensibilità. Non penso che sia assolutamente un problema. Noi, a Roma, abbiamo per ora un governo che è una coalizione amplissima, copre quasi tutto l’arco costituzionale, tranne un partito. E devo dire che sta facendo bene in questo momento. Ci voleva un attimino di tranquillità. Molte delle liste che mi appoggiano hanno dei programmi abbastanza complementari, hanno delle idee molto simili e condivise da tutta la coalizione. Per cui, non penso che sia questo il vero problema. Il vero problema per Alcamo è un altro.
Il centro-destra si presenta diviso in questa competizione: FdI corre da solo con un’unica lista e l’Udc ha appoggiato Giusy Bosco. Un’unità che non è stata trovata a causa della trasversalità all’interno delle sue liste che la sostengono, secondo alcuni suoi avversari politici.
Semplicemente, il 30 agosto abbiamo fatto la presentazione della mia candidatura. Dal 30 agosto ad oggi, l’unica novità è stata l’ingresso di Forza Italia che ha visto in questa coalizione il modello più vicino a quello regionale. Io ho sempre detto che sono aperto a tutti i partiti che appoggiano il governo Musumeci alla Regione, che noi siamo un modello simile. Chiaramente, due partiti che sono per ora alla Regione con Musumeci hanno fatto delle scelte politiche diverse. In politica le scelte vanno sempre rispettate. Saranno poi gli elettori a premiare o meno una scelta rispetto ad un’altra.
La sua candidatura, per certi versi, rappresenta il ritorno sulla scena politica dell’ex senatore Papania che l’ha fortemente voluta ad Alcamo, così come a Marsala ha contribuito molto all’elezione di Grillo. Si vuole riproporre quel modello che è stato vincente?
Non è la mia candidatura che riporta sulla scena il senatore Papania. È ormai da tanti anni impegnato nel movimento Via. Non è lui dietro il movimento Via, lui è l’ispiratore di questo movimento politico. Oltre al movimento Via presente ad Alcamo, si presenta con la lista MNA, il Movimento Nuove Autonomie. Ha già appoggiato a Marsala il candidato Grillo, ad Alcamo sta appoggiando me. Ha altri progetti politici come movimento politico. Non penso che sia un ritorno perché realmente non è mai uscito di scena, dalla scena politica alcamese. Ha sempre rappresentato un pezzo della politica alcamese e così penso che sia. Poi, le valutazioni tra vecchio e nuovo non sta a me dirle, perché a me non piace parlare di politica vecchia o di politica nuova, piuttosto di politica efficiente e di politica inefficiente.
Questa campagna elettorale, anche se mantenuta in strettissimi tempi, si è contraddistinta per una polemica a distanza tra lei e la competitor Giusy Bosco. È una polemica aperta o chiusa?
La polemica se è aperta o chiusa non lo so, perché è stata aperta da una parte: dalla mia competitor. Se la considera chiusa, la considererà chiusa lei. Io ho fatto delle obiezioni su delle parole di cui non ho capito bene il contesto e il contenuto. Però, ognuno di noi si assume la responsabilità delle proprie parole. Io non posso assumermi la responsabilità di quelle che ha pronunciato lei.
Quali sono stati, secondo lei, gli aspetti positivi e negativi dell’amministrazione uscente?
Sugli aspetti positivi ci sarebbe da pensare un po’. Gli aspetti negativi saltano agli occhi subito: due cose. Una chiusura totale nei confronti della cittadinanza. Politica è confrontarsi con la gente, loro non l’hanno fatto. Un’assoluta mancanza di visione sul futuro. Noi dobbiamo cominciare a vedere l’Alcamo da dare alle future generazioni. Loro continuano a guardare l’Alcamo delle passate generazioni. Continuano a criticare, ma non hanno idea di cosa fare per il futuro. Continuano a dire che hanno i cassetti pieni di progetti. Non si hanno notizie di questi progetti, non si hanno notizie di finanziamenti. Continuano a passare dei bandi regionali, nazionali e comunitari e Alcamo continua a non presentare nulla.
Quali sono le tre priorità che affronterebbe all’indomani del suo insediamento?
La prima priorità penso che sia il rapporto con i cittadini. Noi dobbiamo recuperare il rapporto con i cittadini e i cittadini devono cominciare ad avere di nuovo fiducia nell’amministrazione e nelle istituzioni tutte. Lavoro che sarà compito dell’amministrazione, qualora io avessi il consenso dei cittadini, e cosa che chiederò anche al Consiglio comunale. Seconda cosa, sicuramente, ci sarà da riorganizzare l’intera macchina amministrativa. Negli ultimi anni è stata messa un poco da parte, è stata assolutamente denigrata. Va recuperata perché i cittadini pagano le tasse. Con le tasse si pagano gli stipendi e gli impiegati comunali devono ricominciare a lavorare in sinergia con l’amministrazione e al servizio dei cittadini con entusiasmo. Terzo, sono diviso tra acqua e spazzatura. Due problemi abbastanza contigui, per cui vanno affrontati come un unico problema, perché parliamo della salute e del benessere dei cittadini.
Quali punti del suo programma rappresentano una novità rispetto a quelli proposti dai suoi avversari politici?
L’ambiente. Io provengo da una cultura contadina. Vivo con l’ambiente ogni giorno. Una cosa che ho detto quando mi sono presentato è che io parlerò tanto di ambiente. Voglio cominciare a vedere l’Alcamo del futuro come un Alcamo green. Di ambiente non ne può parlare solo una parte politica. Dobbiamo cominciare a parlarne tutti perché i cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti. Non possiamo aspettare le direttive che ci arrivano da Bruxelles perché arriveranno sul territorio in ritardo. I territori devono cominciare a muoversi per invertire la tendenza.
Perché i cittadini alcamesi dovrebbero votare lei?
Perché ho una visione chiara della macchina amministrativa dei prossimi cinque anni. Perché ho una visione chiara di cosa serve ad Alcamo e di come mettere in atto tutti gli strumenti che ci darà la Comunità Europea per portare la nostra città nel futuro.