La rassegna “’a Scurata” ha conferito il premio alla carriera per Piero Scardino. Il talentuoso chitarrista scomparso prematuramente nel 1994, all’età di 40 anni, è stato insignito di un riconoscimento alla carriera per sottolineare che l’arte va oltre ogni dimensione, supera i confini del tempo e rimane indimenticabile.
Nasce nel 1954 e a 12 anni s’innamora della chitarra. Lo fa per caso, quasi in silenzio. Suo fratello maggiore prendeva lezioni e poi a casa strimpellava per esercitare quanto appreso dal maestro. Lui si metteva lì, e osservava, ascoltava e chiedeva al fratello di insegnargli qualche giro di accordi. Un pomeriggio, dopo un paio di mesi, rincasando dopo la consueta passeggiata con gli amici, suo fratello sente la sua chitarra suonare.
Era Piero Scardino, che ad orecchio aveva imparato tutto, anzi, molto di più. Un talento naturale, una genialità ed una velocità e pulizia d’esecuzione che ancora, a distanza di trent’anni dalla sua prematura scomparsa, lo rende indimenticabile ed indimenticato. Figlio di un falegname e di una maestra, con il suo strumento di legno tra le mani diventava un maestro. Come autodidatta, grazie a suo fratello Nino ascolta giganti come Hendrix, Frank Zappa, Beatles e Rolling Stones e a soli 15 anni era in grado di riprodurne le acrobazie musicali. Davvero non si contano i gruppi con i quali ha suonato: Prima Visione, Quinta dimensione, Nuova Formula e Telestar e con i Dioscuri di Vito Calia e poi gli CiaoPé fino al 1994. Partecipò come primo chitarrista al Festival Lilibaeum condotto da Pippo Baudo. Fu riconosciuto a livello regionale come chitarrista estroverso e virtuoso, un vero velocista all’altezza dei musicisti di fama mondiale.
Ora la rassegna “’a Scurata” gli rende onore e merito con un premio alla memoria. “Siamo certi che Piero non ha mai smesso di suonare, ovunque sia – affermano i componenti del Movimento Artistico culturale città di Marsala –. D’altronde, anche nel suo cammino post terreno ha avuto con sé la sua chitarra, la sua inseparabile Gibson Diavoletto, la stessa che suonava Frank Zappa. Abbiamo voluto fortemente dedicare un premio a lui perché la nostra rassegna valorizza bellezza e talento e Piero ne è davvero un grande esempio”.
Dunque la rassegna “’a Scurata”, oltre ad essere una kermesse che punta a realizzare un cartellone di livello, in uno scenario di struggente bellezza, quale è il teatro a mare “Pellegrino 1880”, nella Salina Genna, in questo modo si intesta anche il dovere della memoria di chi si è distinto per qualità e talento, dando lustro al territorio.
La consegna del premio alla carriera è avvenuta ieri sera, 25 agosto. Andrea Russo e Giusy Curcio, rispettivamente figlio e moglie di Enrico Russo, a cui l’intera rassegna è dedicata, hanno consegnato il premio nelle mani di Vincenzo Scardino (sul palco con il figlioletto Andrea), figlio, così come Adriano, di Piero Scardino, e musicista anche lui.