Assud Mozia riapre. Alla fine c’è voluta una sentenza del Tar per consentire al ristorante marsalese di riprendere la propria attività, a quasi un mese dalla chiusura, avvenuta lo scorso 11 luglio, a pochi minuti dall’inizio della finale degli Europei di calcio. I gestori del locale (Francesco Governale, Ignazio Passalacqua e Alessandro Verga) hanno battuto più strade in queste intense settimane per fare valere le proprie ragioni, tra cui quella della giustizia amministrativa, con un’istanza presentata al Tar di Palermo che, pur non pronunciandosi nel merito della vicenda, ha sospeso l’ordinanza con cui il Comune di Marsala aveva disposto la chiusura del locale, consentendo così ai gestori e ai quindici dipendenti di tornare a lavorare.
“Rimane l’ingiustizia di essere rimasti chiusi un mese senza ancora aver capito perchè, visto che le autorizzazioni richieste non erano dovute – sottolinea Ignazio Passalacqua -. Sia la Regione che il Libero Consorzio si sono espresse in tal senso, evidenziando che la responsabilità apparteneva al Comune. Dopo di che, nei giorni scorsi, il dirigente Mezzapelle ci ha richiesto un certificato di valutazione ambientale che nessuno ci aveva mai chiesto prima”. Di fatto, nonostante i confronti con l’amministrazione, le manifestazioni al Comune e in Prefettura, il sostegno della Cgil, la sensazione che hanno avuto i gestori in queste settimane è che difficilmente Assud Mozia sarebbe potuto ripartire in tempi stretti, salvando la restante parte della stagione estiva. In attesa della sentenza definitiva, che arriverà a fine settembre, la sospensiva del Tar consente invece di riaprire i locali a partire da domani.
“Un grande ringraziamento – conclude Ignazio Passalacqua – va al personale che ha tenuto duro in questo mese difficile. Nonostante le numerose offerte ricevute da altre attività ristorative, sono rimasti fedeli al progetto. Mi sembra doveroso riconoscere che quasi tutta la città ci ha fatto pervenire il proprio sostegno, sia attraverso i social che di presenza, anche quando tutto sembrava perduto. E anche questo aspetto è stato molto importante per noi”.