L’ex sindaco Alberto Di Girolamo torna a intervenire sulla situazione di contrada Spagnola e delle zone limitrofe, denunciando che gli abitanti “sono abbandonati e penalizzati, senza alcuna valida motivazione”. “Non ricevono acqua o ne ricevono pochissima da oltre due mesi come non era mai successo – sottolinea l’ex primo cittadino – . La strada interna che da via Vaiarassa arriva al Baglio Cudia per raggiungere facilmente la SP 21, da mesi è in attesa di sistemazione; chissà perché i lavori ancora non vengono eseguiti, eppure il costo sarebbe di poche migliaia di euro. Così come sono in attesa di sistemazione le altre strade che collegano la litoranea con via Vaiarassa. Da mesi agli autobus e ai camion viene impedito il transito lungo la litoranea, se non accompagnati dai vigili urbani, con uno spreco di risorse umane e finanziarie, enorme disagio ed ostacolando inoltre lo sviluppo turistico e lavorativo della zona”. Poi c’è la questione, più volte discussa, della via Giacalone, che “invece di essere percorribile per immettersi nella SP 21 come logica avrebbe voluto, continua ad essere utilizzata al contrario, con tutti i problemi che sta creando agli abitanti, ai turisti e alle attività economiche”. “Il sindaco – si chiede Di Girolamo – aspetta forse qualche incidente per rivedere la decisione presa?”.
La nota dell’ex sindaco torna poi sul tema della pista ciclopedonale, chiedendo che fine hanno fatto panchine, portarifiuti e rastrelliere per le biciclette, previsti nel progetto e nel finanziamento, sottolineando altresì lo stop alla ristrutturazione dell’immobile presso l’imbarcadero storico, che doveva essere ristrutturato per creare servizi per i turisti, è rimasto incompiuto e quindi inutilizzato. “Chissà se il presidente Musumeci è informato, visto che era stato lui a volerne la ristrutturazione e si era impegnato personalmente. Alcuni politici in campagna elettorale si erano vantati di essere riusciti a far stanziare dal governo regionale centomila euro per sistemare tutti i pontili, ma alcuni sono ancora pericolanti e inutilizzabili: era reale questo finanziamento? Il ristorante Assud è stato chiuso e non si capisce bene il perché, se per colpa dei proprietari che avrebbero sbagliato la presentazione della documentazione, o perché non era possibile aprire un ristorante in quella zona, o per colpa dell’amministrazione che magari aveva promesso la soluzione del problema prima delle elezioni, per non trovarla più subito dopo. Sarebbe interessante sapere la verità. Intanto il personale del ristorante è rimasto senza lavoro”. Infine Di Girolamo chiosa così: “Perché tutto questo accanimento contro lo Stagnone, i suoi abitanti, i turisti e chi vuole fare investimenti per creare sviluppo e lavoro? Ma il sindaco e i suoi assessori stanno ancora aspettando di riorganizzare gli uffici come assicurava nell’aprile scorso, prima di risolvere questi problemi? Nel frattempo sono passati quasi dieci mesi dal loro insediamento”.