Bando UE vinto dalle Saline Infersa, D’Alì Staiti: “Ottimizzare la produzione del sale e valorizzare il turismo”. E sullo Stagnone…

redazione

Bando UE vinto dalle Saline Infersa, D’Alì Staiti: “Ottimizzare la produzione del sale e valorizzare il turismo”. E sullo Stagnone…

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martedì 15 Giugno 2021 - 08:30

Le Saline Ettore e Infersa di Marsala sono risultate vincitrici, insieme alle saline di Cervia, del bando europeo del progetto MedArtSal per l’Italia, rivolto anche a Spagna, Libano e Tunisia. Le commissioni hanno selezionato le proposte che meglio interpretano i principi di innovazione nella produzione del sale e nella tutela ambientale. Le Saline Ettore e Infersa con la proposta “Recupero di vasche e canali della Salina Infersa” si sono aggiudicate i finanziamenti stanziati dal progetto europeo ENI CBC MED.

L’obiettivo, come spiega Giacomo D’Alì Staiti, è unire la più tradizionale produzione del sale alla valorizzazione turistica e ambientale delle saline. “Abbiamo scelto un lavoro importante per l’ottimizzazione della produzione del sale nelle saline Ettore e Infersa, ovvero la manutenzione straordinaria degli argini che consentono l’immissione di acqua in maniera più controllata, in modo tale che non ci siano infiltrazioni tra il mare e la salina, nonché il ripristino dell’argine, al fine di organizzare visite turistiche con auto elettriche o trenini turistici. Grazie alla completezza dell’offerta queste saline sono risultate vincitrici insieme a quelle artigianali di Cervia; queste ultime – spiega D’Alì Staiti -, producono poco sale in una vasta superficie, ma dal punto di vista turistico e ambientale hanno fatto un gran lavoro finanziato dal Comune di Cervia e dalla Provincia di Ravenna. Noi, grazie al lavoro fatto prima da mio padre e adesso da mia moglie per la parte turistica e da mio figlio per la parte commerciale, grazie alla nostra azienda e alla gestione produttiva della Sosalt che produce 100mila tonnellate di sale di cui 10mila nelle Saline Infersa, abbiamo svolto un lavoro sinergico in un territorio che deve essere considerato un unicum: le saline di Marsala, Trapani e Paceco; nell’ambito delle saline marsalesi, la capogruppo Sosalt insieme all’azienda Ettore e Infersa, hanno voluto creare la vetrina dell’azienda, il salotto buono. Il tutto con risorse e idee private. Il riconoscimento ci inorgoglisce. Abbiamo un anno di tempo per realizzare la manutenzione straordinaria attraverso il finanziamento”.

Titolare del progetto è proprio la società Saline Ettore Inferra srl che da quest’anno gestisce anche Mammacaura, il locale che si affaccia sul tramonto nostrano. Mammacaura che, fra l’altro, riaprirà a breve con una gestione “interna” all’azienda. Produzione del sale quindi, abbinata alla promozione turistica. A parlarne è l’amministratore delle Saline Infersa, Antonio D’Alì Staiti: Facciamo Sali-Turismo, un neologismo che ci siamo inventati. Mio nonno, uomo di grande lungimiranza, è stato il primo a credere nella vocazione turistica di quest’area. Di anno in anno ci abbiamo messo amore, creando il Turismo esperienziale all’interno delle saline. Mai avremmo pensato di essere la realtà più avanti in Italia sul turismo esperienziale come quantità e qualità di offerta. Nel Sali-Turismo abbiamo due poli – continua l’amministratore -, il primo è quello di Ettore e Infersa, dove ci sono le attività per far rivivere ai nostri ospiti le esperienze in salina, sia come luogo di produzione che come prodotto alimentare, organizzando degustazioni, visite, passeggiate; l’ospite diventa salinaro per un giorno con tanto di stivali e cappello; ciò serve a trasmettere amore per la tradizione e la cultura”.

Il connubio è stato creato soprattutto per far sopravvivere un’importante realtà aziendale in Sicilia Occidentale perché il sale raccolto a mano ha delle proprietà organolettiche superiori, rientrando in un mercato di nicchia. Le potenzialità delle saline includono uno dei fulcri dello Stagnone: l’isola lunga o grande. “Abbiamo un Sal Resort sull’isola – afferma Antonio D’Alì Staiti – dove facciamo vivere la salina dal punto di vista del benessere fisico in relazione all’ambiente e all’importanza naturalistica dei luoghi. Qui svolgiamo foto-safari, visite guidate, passeggiate a piedi o in bicicletta, percorsi benessere in cui gli ospiti possono immergersi nelle vasche con concentrazione salina differente, possono distendersi su croste di sale caldo con grandi vantaggi per la salute e per l’anima. Un’altra peculiarità sono le cene sotto le stelle e i safari notturni nell’isola alla scoperta della muta delle cicale che avviene di notte”.

Nel corso dell’incontro con la stampa presso il Mulino che accoglie il museo del sale e uno schermo interattivo per conoscere meglio le saline, la flora e la fauna presente in esse, i D’Alì Staiti con rammarico hanno ribadito che le attività e la produzione del prodotto vengono apprezzati molto di più dai turisti stranieri che dai cittadini e che sarebbe necessario un aiuto concreto da parte delle Amministrazioni, sia di Marsala che di Trapani. Al di là del giusto accorgimento sull’immagine nel barattolo di Nutella – affermano i D’Alì Staiti -, vogliamo ci fosse più attenzione per questo litorale”.

Sulla pista ciclabile specificano: “Condividiamo assolutamente la realizzazione della pista ciclabile ma critichiamo il modo in cui è stata fatta, in maniera da penalizzare il turismo nell’area; il senso di marcia unico penalizza la strada che dall’aeroporto giunge alle saline. Ciò ha fatto in modo di ridurre drasticamente l’arrivo di pullman turistici grossi e i piccoli devono arrivare fino a Villa Genna per giungere fin qui. Per non parlare dei segnali stradali installati in modo da ostacolare il passaggio dei mezzi. Era altresì giusto sistemare tutta la strada che attraversa Mammacaura, non solo la parte interessata dalla pista ciclabile mentre l’altra è rimasta piena di buche. Riteniamo – dicono infine – che era meglio prima creare parcheggi e acquistare bus navetta e poi fare la pista ciclabile e il senso unico di marcia o rendere l’area tutta pedonale”.

E sul progetto Unesco che è rimasto bloccato da anni: “L’idea era quella di coinvolgere tutta l’area vasta delle saline di Marsala, Trapani e Paceco, ma è tutto fermo”. Dietro di loro intanto il rosa delle saline e sullo sfondo delle stazioni meteo, altro aspetto fondamentale per il sale e il suo habitat naturale.

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