Processo Perricone: in aula le dichiarazioni spontanee dell’ex vicesindaco sul rilascio del passaporto per Cuba

redazione

Processo Perricone: in aula le dichiarazioni spontanee dell’ex vicesindaco sul rilascio del passaporto per Cuba

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martedì 27 Aprile 2021 - 12:53

Nel corso delle breve udienza di ieri mattina, l’ex vicesindaco di Alcamo ha reso delle dichiarazioni spontanee in merito ad una conversazione avente ad oggetto anche le indagini della Procura di Trapani. Acquisita dal collegio dei giudici pure una produzione della difesa relativa ad una intercettazione della guardia di finanza.

Ieri mattina, presso il Palazzo di giustizia di Trapani, si è svolta l’udienza del processo a carico dell’ex vicesindaco ed ex assessore all’Urbanistica di Alcamo, Pasquale Perricone ed altri tre soggetti: Maria Lucia Perricone (detta Mary), cugina del politico alcamese, Marianna Cottone, ex legale rappresentante della Promosud srl, Emanuele Asta, funzionario del Centro dell’impiego di Alcamo. I soggetti citati sono accusati di vari reati, tra cui: associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e preferenziale, truffa ai danni dello Stato e della Ue, corruzione. L’inchiesta della magistratura trapanese “Affari Sporchi” del 2016, lo ricordiamo, trae origine dal sequestro, avvenuto nel maggio del 2010 ad opera delle fiamme gialle, del cantiere di lavoro per l’ampliamento del porto di Castellammare del Golfo, per il delitto di frode nelle pubbliche forniture, e dal fallimento della Nettuno, consorziata dell’ATI (associazione temporanea di imprese) aggiudicataria dell’appalto.

Davanti al collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate e a latere le dottoresse Roberta Nodari e Chiara Badalucco, il perito nominato recentemente dal tribunale, il dottore Antonio Caiozzo, ha depositato l’ultima trascrizione richiesta dal sostituto procuratore, la dottoressa Rossana Penna. In riferimento a tale atto depositato, concernente una conversazione avvenuta il 18 luglio del 2014, nell’ufficio di via Goldoni ad Alcamo, tra lo storico esponente del Psi locale e Marianna Cottone, Pasquale Perricone ha voluto rendere una breve dichiarazione spontanea. L’ex vicesindaco, infatti, ha spiegato che dalla conversazione trascritta si evincerebbe la sua preoccupazione per il ritardo nel rilascio del rinnovo, da parte degli organi competenti, del suo passaporto per Cuba, nazione presso la quale si sarebbe dovuto recare per incontrare dei medici specializzati in cure tumorali sperimentali per conto di alcuni parenti. Il politico alcamese ha proseguito il suo racconto affermando di essersi recato un paio di volte in Commissariato ad Alcamo per avere notizie circa il nulla osta del documento e di essere stato informato, dunque, sul mancato parere della Procura. Tornato, quindi, nell’ufficio, finito al centro delle indagini, Pasquale Perricone avrebbe tenuto la discussione, oggetto della trascrizione, con Marianna Cottone, durante la quale le avrebbe espresso l’apprensione per il ritardo del rilascio del passaporto, ipotizzando delle indagini a suo carico come causa del blocco della consegna del documento, per l’appunto. Quattro giorni dopo, il 22 luglio, comunque, il suo passaporto sarebbe stato rilasciato. L’ex vicesindaco ha voluto precisare che, nel corso del suddetto dialogo, non avrebbe mai fatto riferimento alle indagini del procedimento penale per il quale è oggi imputato. Infatti, la conoscenza relativa alle indagini del processo odierno sarebbe stata appresa circa un mese dopo, nell’agosto del 2014, dall’ex senatore della Repubblica, Nino Papania, come già dichiarato durante un’altra udienza https://itacanotizie.it/2020/07/22/processo-perricone-il-politico-alcamese-informato-dellindagine-dallex-senatore-papania/. Indagini che avrebbero potuto riguardare pure lui.

Successivamente, dal collegio dei giudici è stata acquisita anche una produzione della difesa di Pasquale Perricone, rappresentata in aula Giangiacomo Ciaccio Montalto dall’avvocato Giuseppe Benenati, concernente un’intercettazione trascritta dalla guardia di finanza.

Come già preannunciato durante la scorsa udienza dal presidente Agate, la requisitoria del pubblico ministero inizierà il 10 maggio prossimo e proseguirà il 24 dello stesso mese, giorno riservato anche alle parti civili. Le arringhe delle difese degli imputati si terranno, invece, il 4 e il 18 giugno, il 2 e il 16 luglio, ultima udienza prima delle ferie estive. A settembre, il processo riprenderà con le repliche a seguito delle quali verrà fissata l’udienza in cui verrà emessa la sentenza.

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