Opposizioni unite, in Sicilia, contro il nuovo piano rifiuti adottato dal governo Musumeci. Nel corso di una conferenza stampa congiunta, Giampiero Trizzino (M5S), Antony Barbagallo (Pd) e Claudio Fava (Cento Passi per la Sicilia) hanno definito “dannosa” la riforma del comparto, la cui gestazione è stata lunga e tormentata. Sotto accusa, tra le altre cose, lo smantellamento delle SRR, il paventato via libera ai termovalorizzatori e lo stallo che si continua a registrare in merito alla realizzazione di impianti pubblici per lo smaltimento dei rifiuti.
“Le opposizioni oggi si sono riunite all’Assemblea Regionale Siciliana per manifestare il proprio no alla riforma di Musumeci sui rifiuti. E’ una riforma pericolosa, che appesantirà la struttura amministrativa deputata alla gestione dei rifiuti”, ha affermato Trizzino.
Di “riforma cervellotica” ha invece parlato Barbagallo, secondo cui appare incomprensibile lo smantellamento del sistema delle SRR e la mancata realizzazione di impianti pubblici per alleggerire i costi del conferimento, diventati particolarmente alti a causa dell’oligopolio dei privati.
Per Fava si tratta di “una finta riforma, che rappresenta il più alto del fallimento del governo Musumeci”. “Lascia pensare che riformare burocraticamente la governance serva a risolvere il problema, ma lascia inalterato il punto fondamentale della questione: il monopolio dei privati che continuano ad essere l’unica risorsa disponibile per smaltire i rifiuti. Quei privati ai quali conferiamo l’80% dei rifiuti prodotti in Sicilia. Se questo governo avesse avuto la libertà, la coscienza e la lucidità per investire sull’impiantistica pubblica, oggi non dovremmo rincorrere le discariche private, così come ci tocca fare.