Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma del tesserato del Pd di Marsala Massimo De Vita, in merito alla vicenda del procedimento disciplinare che lo ha coinvolto assieme ad altri cinque esponenti democratici e, più in generale, alla gestione del partito a Marsala.
Scrivo
questa mia lettera aperta, per chiedere scusa alla cittadinanza, agli
elettori, e agli iscritti, per quella parte di classe dirigente che
guida il Partito Democratico locale e nella quale non mi sento più
di riconoscermi. Una classe dirigente del PD che ha cercato di
espellermi dal partito per farmi stare “zitto e buono” spacciando
il ricorso stesso, per “rispetto dello statuto”, rinviando
la mia scelta, il mio impegno, ad una “commissione di garanzia”
ed essere sottoposto a giudizio.
Non riconosco questa direzione
del partito che ha portato e continua a portare lo stesso al declino
e allo sfacelo; Che usa lo statuto meramente per strategie politiche
e dove, parafrasando un motto andreottiano, le regole le si fanno
rispettare ai nemici interni, e si interpretano agli amici; si fa
passare me e gli altri 5 come “traditori” facendo riferimento al
rispetto delle regole e non si guarda chi, da dirigente è stato
rappresentante di lista in una lista diversa dal PD; Non si tiene
minimamente conto di un fatto ancora più grave ovvero di quei
dirigenti che addirittura firmavano un documento dove dichiaravano di
appoggiare pubblicamente il candidato, in contrapposizione al PD,
ovvero del CENTRODESTRA! Non si fa nessun cenno a quei dirigenti che
mentre si dovevano fare le liste, si sono dileguati, (magari cercando
e sostenendo candidati da proporre in liste di centro destra?). Un
partito che ancora continua ad addossare la colpa della sconfitta a
sei persone le quali nelle amministrative del 2015, non erano
candidate nel PD – eccetto uno -, eppure in quella lista di partito
furono eletti addirittura 7 consiglieri. Io e gli altri cinque,
insieme ad altri, rei di aver cercato di coinvolgere quante più
risorse umane possibili: donne e uomini, e soprattutto giovani, per
contrastare, fronteggiare l’avanzata delle destre e combattere una
battaglia per il buon governo della città, siamo stati lasciati
soli!
Io non mi riconosco in questa classe dirigente che ha
abbandonato il partito nel periodo pre elettorale, quando si dovevano
cercare candidati per le liste, ed elettorale, quando si dovevano
cercare i voti, (questa è la “vera” ragione della
sconfitta), per poi dare la colpa agli altri, ed ora è ancora lì,
ad occupare il ruolo dirigenziale. Io non mi riconosco in questa
classe dirigente (e pezzi di “sinistra”) che quando ad
amministrare è il centrosinistra sono pronti a fare opposizione
interna, anzi esterna, alla stessa stregua della parte avversa
comune, su ogni scelta amministrativa e quando al governo c’è
il centrodestra con scelte politiche molto più gravi e non
rispondenti ai nostri valori, si rimane silenti.
Il tempo delle
mele è finito. Questa classe dirigente ha fallito perché sta
facendo morire il partito.
E allora dico che anch’io da
militante di sinistra da quando seguivo mio padre nelle sue battaglie
per i lavoratori, io da tesserato Pd, per il bene di tutti, vi chiedo
di fare un passo indietro.
Dimettetevi dalle vostre cariche e
rimettete tutto alla base del partito: gli iscritti, i simpatizzanti,
gli elettori, a tutti coloro a cui si è rivolto il neo segretario
Letta.
Riproponetevi, se volete e fatevi eleggere dall’assemblea
degli iscritti. Questo vuol dire rappresentare il popolo!
Una
dirigenza di un partito che non ha minimamente capito né il discorso
di Zingaretti, che con le sue dimissioni ha espresso un sentimento di
vergogna che faccio mio, per ciò che le spartizioni di potere e
poltrone hanno creato nel partito, né tantomeno il messaggio di
Letta: “Resettare aree e punti di potere; aprirsi alla base, alla
società.”
In tutti gli altri circoli si coinvolgono gli
iscritti, i simpatizzanti e gli elettori come suggerito sopra.
A
Marsala invece si assiste alla solita chiusura del circolo in pochi
dirigenti nelle sacre stanze, virtuali o meno del partito; si va
avanti come se nulla fosse accaduto, soprattutto a livello locale.
Nel direttivo del 26 di questo mese mentre tutti i circoli d’Italia
facevano le assemblee, a Marsala si assisteva, alle richieste di
dimissioni sacrosante e doverose proposte da alcuni dirigenti, alla
richiesta di azzeramento del direttivo tutto, visto gli innumerevoli
fallimenti, a risposte con slogan sarcastici e accuse che lasciano il
tempo che trovano: “siete ancora in campagna elettorale “.
Da rimanere basiti! Questo significa non aver capito niente.
Io
rispondo con una provocazione argomentata: la campagna elettorale del
2020 si è chiusa il 5 ottobre 2020. La campagna elettorale per
le amministrative del 2025 ( e per le regionali del 2022) si è
aperta il 6 ottobre del 2020; Perché se palesare le criticità e le
nefandezze dell’amministrazione Grillo, stare dalla parte dei
cittadini denunciando tutte le inefficienze su servizi e diritti
negati, significa essere in campagna elettorale, allora sì, io sono
in campagna elettorale; e lo sono, perché bisogna costruire e
ricostruire una alternativa credibile e valida al governo cittadino.
Perché vi ricordo, qualora ve lo foste dimenticato che Marsala
è a guida centrodestra.
Non si può stare zitti e buoni come ha
fatto il partito fino ad oggi di fronte alla più becera
lottizzazione politica della cosa pubblica; di fronte allo sperpero
di denaro pubblico a suon di consulenze , incarichi, e propagande
varie; di fronte ad una situazione sanitaria precaria e una gestione
da parte della Governo Regionale ridicola, con prese in giro e
passerelle ignobili; di fronte ad un Ospedale che non è pienamente
funzionale dove la gente muore in attesa al pronto soccorso; di
fronte all’annullamento dei concorsi pubblici; di fronte al tentativo
di smantellamento nei quartieri popolari della raccolta
differenziata; Di fronte a tutto questo ed altro il Partito è stato
pressoché muto!
In non mi riconosco in quei dirigenti che sono
spariti in campagna elettorale e oggi si permettono di lanciare
accuse del tipo “non vi hanno votato” e lo dicono a coloro
che hanno creato liste e preso molte preferenze (qualcuno addirittura
quasi 900) . Lo dicono con disprezzo a tutti noi che ci siamo spesi,
con passione per fronteggiare quanto più possibile l’avanzata delle
destre; lo vanno a dire ad un ex amministrazione a guida PD che tanti
progetti ha lasciato per la città; lo vanno a dire ad un candidato
sindaco che prende quattro mila voti in più rispetto alla
coalizione; questi sono i dirigenti che si sono resi irreperibili e
hanno abbandonato la nave come gli ‘Schettino’ di turno.
Questo
significa non aver compreso assolutamente niente o far finta di non
comprendere. Diciamo le cose come stanno, se la guida del Partito
fosse stata altra avreste chiesto le dimissioni già la sera del 5
ottobre.
E allora, vi chiedo, fate un passo indietro. Fermatevi.
Basta! La gente chiede rinnovamento e bisogna farlo fin da subito o
altrimenti sarà troppo tardi e sarete comunque travolti dall’onda
inevitabile che già è in moto e viaggia inesorabile per sancire la
fine di un partito che avete ridotto in agonia. Sarete sempre più
abbandonati dalle nuove generazioni, come già del resto sta
accadendo. Uscite dalle segrete stanze, aprite il partito alla gente
che chiede un partito guida in opposizione e alternativa
all’amministrazione Grillo e che chiede soprattutto “rinnovamento”,
empatia e consensi!
“Se i giovani si organizzano, si
impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e
con gli oppressi, non c’è più scampo per un vecchio ordine fondato
sul privilegio e sull’ingiustizia”. (Enrico Berlinguer)
“Un partito che non si rinnovi con le cose che cambiano, che non sappia collocare ed amalgamare nella sua esperienza il nuovo che si annuncia, il compito ogni giorno diverso, viene prima o poi travolto dagli avvenimenti, viene tagliato fuori dal ritmo veloce delle cose che non ha saputo capire ed alle quali non ha saputo corrispondere”. (Aldo Moro)
Cordiali saluti
Massimo De Vita