Il dottore Antonio Caiozzo riferirà il 12 aprile sul compito affidatogli. La sua designazione presso il tribunale di Trapani è avvenuta dopo l’accoglimento della richiesta di perizia avanzata da Giuseppe Benenati, avvocato dell’ex vicesindaco di Alcamo. È stata rigettata, invece, l’istanza relativa la stessa attività sui progressivi di alcune intercettazioni. Respinta anche la proposta, effettuata dal legale di Mary Perricone, di considerare la bancarotta preferenziale come un fatto nuovo.
Ieri mattina, presso il tribunale di Trapani, si è svolta l’udienza del processo scaturito dall’inchiesta della magistratura “Affari sporchi” del 2016, a carico dello storico esponente del Psi alcamese, Pasquale Perricone, e di altri tre soggetti: la cugina, Mary Perricone, l’ex legale rappresentante della Promosud srl, Marianna Cottone, e il funzionario del Centro per l’impiego di Alcamo, Emanuele Asta. Sono accusati di vari reati, tra cui: associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa ai danni dello Stato e della Ue, corruzione. Il collegio dei giudici, presieduto dal dottore Enzo Agate e a latere le dottoresse Robera Nodari e Chiara Badalucco, ha rigettato innanzitutto, la richiesta dell’avvocato Giuseppe Ferro, legale di Mary Perricone, di considerare l’ipotesi di bancarotta preferenziale come un fatto nuovo. L’integrazione del reato di bancarotta fraudolenta era stata, infatti, formulata durante la scorsa udienza dal sostituto procuratore, la dottoressa Rossana Penna. Il presidente Agate ha spiegato la decisione del rigetto assunta dal collegio: trattasi di reato connesso, a norma dell’articolo 12 comma 1 lettera b, dell’articolo 517 del codice di procedura penale, e qualificato dunque come circostanza aggravante dell’articolo 219 della legge fallimentare. Dal tribunale, invece, è stata acquisita la documentazione presentata dalla difesa di Mary Perricone, tra cui quella concernente alcuni atti societari degli imprenditori Emmolo, che dovrebbe servire per valutare l’attendibilità di alcuni testi. Il pubblico ministero non ha prestato consenso relativamente a questa parte della produzione di documenti. Per l’accusa le circostanze sarebbero irrilevanti, dal momento che si tratta di atti di testimoni del processo in corso. Stessa opposizione è stata effettuata sulla documentazione, avente il medesimo oggetto, presentata dal legale dell’ex vicesindaco. L’avvocato Benenati ha, inoltre, richiesto la trascrizione di un progressivo di un’intercettazione importante per la difesa e riguardante un colloquio tra il Perricone e la cugina. Da questa conversazione, secondo il legale del politico alcamese, si comprenderebbe che Pasquale Perricone non fosse a conoscenza degli aspetti della galassia di società, finita sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, che, secondo la Procura, sarebbe a lui riconducibile. Un’altra istanza, presentata sempre dall’avvocato Benenati, ha riguardato la perizia di intercettazioni con progressivi mancanti/interrotti. Il pubblico ministero si è opposto soltanto in merito all’ultima proposta. Dunque, il tribunale si è ritirato in camera di consiglio per decidere. Rientrato in aula Giangiacomo Ciaccio Montalto, il collegio dei giudici ha accolto la richiesta della difesa di Perricone ed ha disposto l’integrazione della perizia e la trascrizione del progressivo del 10 febbraio del 2015. Il presidente Agate ha annunciato, quindi, la nomina del dottore Antonio Caiozzo come perito del tribunale. È stata rigettata, invece, l’istanza dell’ulteriore perizia sui progressivi citati perché per i giudici non è necessaria al fine della loro decisione. L’avvocato Benenati ha dichiarato di nominare il dottore Pietro Indorato come tecnico di parte. Sono stati accordati 15 giorni al consulente del tribunale per effettuare la perizia. Il 12 aprile, il dottore Antonio Caiozzo riferirà, nella stessa aula del Palazzo di giustizia, sul compito affidatogli. Nel corso della prossima udienza verrà stabilito il calendario per lo svolgimento della requisitoria del pubblico ministero e delle arringhe delle difese.