Trapani: “Libertà per Patrick Zaki”. Torre di Ligny si tinge di giallo

redazione

Trapani: “Libertà per Patrick Zaki”. Torre di Ligny si tinge di giallo

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lunedì 08 Febbraio 2021 - 10:35

Trapani: “Libertà per Patrick Zaki” ad un anno dalla carcerazione e dalle torture nella prigione de Il Cairo, essendo un attivista dei diritti civili a sostegno della candidatura a presidente d’Egitto di  Khaled Ali. Zaiki si trovava in Italia per frequentare un master all’Università di Bologna quando, tornato in patria, è stato arrestato dagli agenti dei servizi segreti il 7 febbraio 2020 in aeroporto.

Diverse le città italiane che ricordano la cattura e la detenzione del giovane egiziano.

Un grido di dolore e rabbia dopo il dramma di Giulio Regeni. Un dramma che non vogliamo si ripeti – afferma in una nota, il sindaco Giacomo Tranchida -. L’Amministrazione comunale di Trapani si unisce agli appelli da parte dell’intero Paese, di studenti, docenti, cittadini, sindaci di diverse città. Voci che chiedono fortemente giustizia e libertà per lo studente egiziano. Patrick rappresenta i tanti giovani stranieri che vengono nel nostro paese per studiare e costruire un mondo migliore, per affermare che la cultura genera pace e giustizia contro ogni totalitarismo. Oggi, come in tante altre città, Trapani aderisce simbolicamente anche con l’illuminazione di un monumento. Dalle 18.00 Torre Di Ligny sarà illuminata di giallo. Patrick Ti aspettiamo”.

Accusato di aver tentato di rovesciare il regime al potere e per la sua tesi di master sull’omosessualità, secondo il suo avvocato è stato bendato e torturato per 17 ore consecutive con colpi allo stomaco, alla schiena, e con scariche elettriche inflitte dalle forze di sicurezza egiziane, oltre a essere stato interrogato a riguardo della sua permanenza in Italia, del suo presunto legame con la famiglia di Giulio Regeni e del suo impegno politico, venendo inoltre minacciato di stupro.

Il 1° ottobre 2020 26 europarlamentari italiani hanno scritto una lettera al capo dell’ambasciata italiana al Cairo, Giampaolo Cantini, in cui definiscono Patrick Zaki “innocente” e “prigioniero di coscienza”, e chiedono che l’ambasciata italiana richieda con fermezza al governo egiziano la liberazione di tutti coloro che in Egitto subiscono il carcere con l’accusa “strumentale” di terrorismo ma che in realtà la vera causa siano le loro opinioni e del loro lavoro in favore dei diritti umani.

Zaiki ha già ricevuto la cittadinanza onoraria di diverse città italiane. C’è una mozione presentata anche al Consiglio comunale di Marsala.

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