Intesa Federagricoltura e CIA Mazara per far crescere e sviluppare il comparto agricolo nel territorio. Questo il fine dell’incontro, presso la sede di CIFA Trapani, fra Francesco Adamo, responsabile Fedagricoltura–Mazara del Vallo, e Maurizio Scavone, Delegato Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Mazara del Vallo. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato Gaspare Ingargiola, responsabile provinciale della Confederazione CIFA, e Salvatore Maddio, responsabile CIFA per il Sud Italia, si sono gettate le basi per una collaborazione tra Fedagricoltura e CIA per la formazione di nuove figure professionali afferenti il comparto agricolo e anche per l’e-commerce al fine di dare maggiore proiezione sul mercato allo stesso comparto. L’attività di formazione sarà promossa da CIFA attraverso la sua confederata Fedagricoltura. L’intesa testimonia come la comunione d’intenti tra Confederazioni, che perseguono lo stesso fine, è certamente motivo di crescita per il territorio stesso.
La collaborazione fra Fedagricoltura e CIA è allargata ad altri obiettivi, vedi anche quello di contrastare il rischio della nascita sul territorio provinciale di una sede del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, dato che, come proposto da CNAPI, nella provincia di Trapani sono stati identificati due possibili siti che ricadono nei territori dei comuni di Trapani e Calatafimi-Segesta. Già il 7 gennaio, Fedagricoltura Mazara aveva posto come primo obiettivo, nella pianificazione annuale delle attività, quello di opporsi al suddetto rischio, preparandosi a chiedere un incontro con gli organi regionali, in primis l’Assessorato all’Agricoltura e Sviluppo Rurale.
“Pur trattandosi di rifiuti a media e bassa radioattività, provenienti soprattutto dal settore ospedaliero, che andrebbero stoccati e isolati, la preoccupazione –spiega Francesco Adamo- è destata soprattutto dalla gestione, manutenzione e cura di queste aree che, in un territorio ricco ma anche martoriato come la provincia di Trapani, aumenterebbero il rischio di danneggiare il comparto agricolo, dedito alla coltivazione di pregio, e il comparto ortofrutticolo, già posti allo stremo per via della difficile situazione economica incentivata dalla diffusione del Covid-19. Ci rincuora –conclude il responsabile territoriale di Fedagricoltura – che siano giunte a gran voce diverse opposizioni alla proposta di CNAPI, come quella del presidente Musumeci, quelle di Legambiente Sicilia e di altri enti e confederazioni sensibili alla causa della difesa dei suoli, dell’ambiente in generale e dell’economia derivate dall’agricoltura ma anche dal comparto agrituristico, che dimostra essere uno dei fiori all’occhiello del nostro territorio provinciale e regionale”.