Il 19 luglio dell’antimafia sociale al Centro di Sappusi

redazione

Il 19 luglio dell’antimafia sociale al Centro di Sappusi

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sabato 18 Luglio 2020 - 06:30

Memoria e impegno per ricordare la Strage di via D’Amelio e proseguire il percorso avviato intorno al Centro Sociale di Sappusi. Libera, Amici del Terzo Mondo, Archè e Libera Orchestra Popolare commemoreranno Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Walter Eddie Cosina e Vincenzo Li Muli in coerenza con le proprie tradizionali attività. “Il pomeriggio che abbiamo organizzato – sottolinea il coordinatore provinciale di Libera Salvatore Inguì – rientra perfettamente nel solco di quanto abbiamo fatto da 12 anni a questa parte, coinvolgendo i ragazzi, la gente del quartiere, lavorando sulle relazioni umane e sulla tutela del bene comune. Considerate che quando abbiamo iniziato, qualcuno era convinto che Paolo Borsellino fosse un infermiere dell’ospedale…”. E’ nato così il giardino “Emanuela Loi”, la cui storia ha particolarmente colpito i giovani di Sappusi. “Quando hanno scoperto che tra gli agenti della scorta uccisi nella Strage c’era anche una donna, ci hanno proposto di dedicare a lei lo spazio verde che stavamo creando intorno al Centro. A noi è sembrata una cosa bellissima”.

Così, anche quest’anno, il 19 luglio – a partire dalle 18.30 – i bambini del quartiere aggiungeranno nuove piante al giardino Emanuela Loi, dando a ciascuna di esse il nome di una persona cara. Nel corso del pomeriggio, l’attrice e regista teatrale Luana Rondinelli leggerà alcuni brani tratti dal libro “Io, Emanuela agente della scorta di Paolo Borsellino” di Annalisa Strada e sarà possibile ammirare i murales realizzati dai ragazzi del progetto Amunì e dai bimbi del quartiere, guidati dal professore Enzo Campisi. “Tutto questo – prosegue Inguì – rientra in un’attività pedagogica che inizia alcuni mesi prima e che culmina nell’iniziativa del 19 luglio, durante la quale ci ritroviamo anche la signora che ha il marito in galera o l’uomo ai domiciliari che guarda dal balcone di casa sua quello che facciamo. Questa è l’attività antimafia, per me. Non teniamo a stare su un palcoscenico, ma a stare in mezzo ai ragazzi e ai bambini”.

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