“Ruggieri”, medicina e Covid: al liceo marsalese una videoconferenza con l’intensivista Vito Fontana

redazione

“Ruggieri”, medicina e Covid: al liceo marsalese una videoconferenza con l’intensivista Vito Fontana

Condividi su:

giovedì 11 Giugno 2020 - 20:44

Molto interessante la conclusione dell’anno scolastico per i ragazzi del terzo e del quarto anno del liceo delle scienze applicate del “Ruggieri” di Marsala. Gli alunni orientati alla prosecuzione degli studi in medicina, infatti, hanno concluso il ciclo di incontri del 2019-2020 con una videoconferenza col dottore Vito Fontana, laureato e specializzato in Anestesia e Rianimazione all’Università di Ferrara e attualmente medico intensivista presso l’Istituto Jules Bordet di Bruxelles, Comprehensive Cancer Centre di ricerca accreditato dall’Organisation European Cancer Institute (OECI).
Fontana si è soffermato sul COVID-19, sui percorsi diagnostici e la gestione dei casi più gravi in terapia intensiva. Una relazione che ha unito alla precisione dal punto di vista medico l’informazione sugli strumenti e i dispositivi più innovativi che la tecnologia offre per la terapia intensiva, una testimonianza appassionata sugli aspetti emotivi ed etici di questa branca della medicina, con considerazioni empatiche verso chi soffre, aprendo una “finestra” su una realtà proveniente dal cuore pulsante dell’Europa, e sugli aspetti affini o totalmente diversi rispetto al nostro contesto italiano e siciliano, in particolare.
Pertinenti e interessate le domande dei ragazzi dell’istituto guidato dalla dirigente Fiorella Florio: gli interventi hanno spaziato dalla comprensibile richiesta di previsioni sul futuro della pandemia fino a domande inerenti aspetti tecnici specifici, dalla ventilazione meccanica non invasiva fino all’intubazione ed alla tracheotomia ed ancora all’ECMO.
“Sono molto contento – ha commentato il dottore Fontana – i ragazzi hanno formulato domande non banali. Sono felice di averli visti partecipi ma spero soprattutto che sia arrivato a loro il mio messaggio di correttezza. Parlare con i ragazzi non è semplice: non basta essere solo chiari ma è necessario essere estremamente onesti, pesando le parole al milligrammo in modo che sia sempre evidente quali sono le certezze della medicina e quali sono ipotesi o ancora oggetto di ricerca. È una forma di rispetto nei confronti di chi ascolta e nel caso dei ragazzi è ancor più importante che ci sia. Sono contento di aver frequentato il loro stesso Liceo e spero che tanti tra loro possano intraprendere la via della medicina e un giorno, nemmeno poi tanto lontano, svolgere la professione di medico con passione”.

Condividi su:

Un commento

  1. Lo sono anche io da marsalese che ha frequentato proprio il liceo “Ruggeri” tanti anni anni fa.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta