Nuovo Dpcm: scatta il rientro dei siciliani, da Milano a Gibellina la storia di Paride…

redazione

Nuovo Dpcm: scatta il rientro dei siciliani, da Milano a Gibellina la storia di Paride…

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domenica 03 Maggio 2020 - 17:21

C’è chi si metterà in viaggio dalla provincia di Milano, chi da Como o da tutta la Lombardia. Chi ancora da Bologna e dall’Emilia.

Saranno in centinaia, principalmente professori e studenti che lavorano e studiano al nord Italia che nelle prossime ore cercheranno di far rientro in Sicilia. Si metteranno in viaggio in macchina, perché i collegamenti con l’Isola sono limitati, pochi voli e treni.

C’è chi già lo ha fatto nelle scorse ore o chi lo farà allo scoccare della mezzanotte del 3 maggio. Molti sono costretti a rientrare, c’è chi ha perso il lavoro o ancora chi dal primo maggio non ha più una casa per la scadenza dell’affitto e con le agenzie immobiliari chiuse è impossibile trovarne un’altra.

Paride Sinacori, 26 anni, è uno di questi, ha anche scritto al presidente della Regione Musumeci per chiedere di ritornare in Sicilia.

Partirà a mezzanotte, con la sua Fiat Punto, da Nosate, in provincia di Milano, per raggiungere Gibellina.

“Partirò da Nosate poi a Corsico mi incontrerò con un altro collega anche lui in auto e procederemo verso Bologna dove ci aspetterà Germano e assieme attraverseremo l’Italia sino a raggiungere Reggio Calabria, sperando di riuscire dopo le dichiarazioni del presidente della regione Nello Musumeci a traghettare e raggiungere le nostre famiglie, siamo un po’ preoccupati anche se il Dpcm parla chiaro e possiamo ritornare nelle nostre residenze, sono in tanti partiti in queste ore con i quali sono in contatto, c’è un’intera famiglia che partirà da Bergamo con destinazione Sicilia o altri miei colleghi calabresi che da Novara raggiungeranno la Calabria”.

Germano Dioguardi, 42 anni di Bagheria, anche lui docente di Tecnologia alle scuole medie di Mozzate in provincia di Como e con la sua Fiat Panda si metterà in viaggio anche lui dalla mezzanotte: “Da sette anni insegno al Nord e dal primo maggio sono senza casa per la risoluzione del contratto d’affitto e sinceramente non ho dove vivere anche perché le agenzie immobiliari sono chiuse. La principale difficoltà di chi sta al nord nel rientrare nella propria regione d’origine sono i pochi mezzi di collegamento fortunatamente avevo la macchina altrimenti potevo rimanere qui sono pochissimi i collegamenti aerei con la Sicilia e già tutti pieni. Un accesso limitato che è un vero e proprio atto discriminatorio a livello sociale”.



La paura per loro e per tanti altri, nonostante le Faq del governo, è di rimanere bloccati a Villa San Giovanni, sperando anche nella “clemenza” del sindaco di Messina Cateno De Luca.


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