Tutto
è possibile la domenica: una qualsiasi sorpresa,
un’auto con
amici fuggiti da un umido camping alpestre,
uno scroscio, uno
screzio, una chiamata inattesa.
Sono deserte le scatole delle
finestre,
dormono le qualità, le analogie, le diatrìbe,
dormono
la pecoraggine e la villanìa dei profeti,
e le colombine tornate
dai balli. Ma tutto è possibile:
una fiammata di ebbrezza, uno
scherzo al telefono,
la morte di un giallo uccellino ucciso dal
freddo,
il passaggio di una nuvolaglia di crespo
esequiale,
l’arrivo di un pittore barbuto da Praga. Tutto è
possibile.
L’architettura maldestra del vuoto domenicale
si
scompiglia e si amàlgama come il mercurio.
Accada dunque
qualcosa, perché la noia verde-malva
non accartocci il castello
del cosmo in un disperato tugurio.
Angelo Maria Ripellino, Poesie (1952-1978), Einaudi, 1990