Ventiquattro cittadini marsalesi hanno firmato una nota con cui chiedono chiarezza sulla vicenda del Porto turistico di Marsala. Nei giorni scorsi, la nostra testata era stata la prima ad annunciare che la Regione aveva revocato la concessione demaniale Marittima alla società Myr, a causa del mancato inizio dei lavori per la realizzazione dell’opera. Fin qui, nessuna presa di posizione ufficiale da parte delle istituzioni locali o dei partiti politici. Sono adesso 24 cittadini, tra cui il consigliere comunale Daniele Nuccio, gli ex consiglieri comunali Lillo Gesone e Roberta Pulizzi, l’ex consigliere provinciale Ignazio Passalacqua e l’ex dirigente del Pd Giuliana Zerilli, a chiedere all’amministrazione comunale di manifestare le proprie intenzioni, considerando anche le dichiarazioni con cui l’amministratore della Myr Massimo Ombra auspica di possa ridiscutere l’Accordo di Programma firmato nell’aprile del 2016, alla presenza del presidente della Regione pro tempore Rosario Crocetta.
Di seguito il testo della lettera:
Riteniamo a dir poco ambiguo il silenzio che è seguito alla notizia della revoca delle concessioni alla “MYR” da parte della Regione Sicilia, una volta appurata la evidente inadempienza della società che avrebbe dovuto realizzare i lavori del tanto agognato porto di Marsala. Non un documento politico, una comunicazione pubblica, un’informativa alla Città, perché? Riteniamo opportuno quindi rompere il silenzio, con la speranza di aprire un dibattito in merito, convinti che il Consiglio Comunale debba assolutamente inserire la questione all’o.d.g della prossima seduta. Rimaniamo interdetti dalle dichiarazioni dell’Amministratore della “MYR”, Ing. Ombra, il quale testualmente dichiara: “a noi interessa sederci con tutti gli enti interessati per riconsiderare l’accordo di programma alla base dell’infrastruttura”. […] “In quell’accordo sono previste opere esterne al porto per venti milioni di euro, investimenti, a nostro carico, che non portano un euro di reddito. Ecco perchè non funziona l’architettura generale di tutto il progetto”. Riportiamo di seguito la definizione che la “Treccani” fornisce alla voce “accordo”: “Incontro di volontà per cui due o più persone convengono di seguire un determinato comportamento nel reciproco interesse, per raggiungere un fine comune o per compiere insieme un’azione o un’impresa”. Bene, alla luce di questa delucidazione ci chiediamo cosa sia cambiato da quel 15 aprile 2016, data della stipula dell’accordo di programma? Crediamo che la comunità tutta abbia diritto di sapere con estrema chiarezza quali impedimenti hanno portato a vedere sempre più come un miraggio la realizzazione di un’opera strategica per il territorio. E, non ce ne voglia l’Ing. Ombra, il fatto che nell’accordo di programma fossero previsti degli importanti interventi in opere di pubblica utilità sarà forse legato al fatto che non è stata chiesta in alcuna misura una fideiussione, così come una sola penale, a garanzia della buona riuscita dell’accordo? Il rischio che si sia semplicemente perso del tempo ci lascia pensare che ancora una volta si sia sprecata un’occasione. Che ne sarà allora di tutta la narrazione di questi anni? Si può far passare il messaggio che, a torto o ragione, sia stato tutto un bluff che ha illuso e tratto in inganno un’intera comunità per anni? Da dove ripartire allora? Chiediamo con forza al Sindaco quali iniziative intende intraprendere l’A.C, quali azioni mettere in campo al fine di sollecitare la Regione Sicilia in merito alle disponibilità previste dal Piano Integrato delle Infrastrutture e della Mobilità, all’interno del quale nell’aprile del 2017 venivano previsti interventi per 27 milioni di euro. Interventi che, una volta finanziati (valutando anche la possibilità di eleggere il Comune di Marsala quale stazione appaltante) se non altro, potrebbero scongiurare la chiusura di un porto che di mese in mese ha continuato il suo inesorabile degrado. Riteniamo che tutti gli operatori portuali coinvolti nelle varie vicissitudini legate alla realizzazione dell’opera abbiano diritto a delle risposte chiare, così come quanti oggi vedono in un’infrastruttura di tale importanza, uno strumento strategico per la ripresa e lo sviluppo del territorio. Si è perso fin troppo tempo, è giunto il momento della chiarezza.
I firmatari: Marco Saladino, Roberta Pulizzi, Pippo Obbiso, Sebastiano Grasso, Pietro Titone, Caterina Martinez, Francesca Parrinello, Daniele Nuccio, Matteo Linares, Giuliana Zerilli, Gianluca Lupo, Rino Bonomo, Milena Urso, Lillo Gesone, Fabio Genna, Luca Di Giovanni, Antonino Fardella, Ignazio Passalacqua, Claudio Montalto, Tommaso Picciotto, Massimo Pastore, Ivan Cappello, Rossella Ingrassia, Katia Regina.
—