Coronavirus, le bizzarre iniziative dei sindaci siciliani

redazione

Coronavirus, le bizzarre iniziative dei sindaci siciliani

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lunedì 06 Aprile 2020 - 12:09

Non si può cero dire che ai sindaci siciliani manchi l’inventiva. Siamo stati abituati a criticarli (spesso) a condannarli (quasi sempre) e perfino a complimentarci con loro.

In tema di iniziative singolari qualche volta li abbiamo notati all’opera, ma in questi tempi difficili oltre al grande impegno a cui si sono sottoposti, alcuni di primi cittadini stanno brillando per iniziative …singolari.

In prima linea è ancora una volta il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che pretende di poter dire l’ultima parola sui transiti sullo Stretto. Ma nella Sicilia che procede in ordine sparso le decisioni dei primi cittadini sulla quarantena descrivono una mappa non certamente organica di divieti: dai Comuni che impediscono di uscire per fare la spesa a quelli che impongono di seguire un calendario prestabilito, fino ad arrivare ai centri che permettono di varcare la porta di casa solo con guanti e mascherina.

L’ordinanza più ricorrente è il calendario della spesa. Ha iniziato Carmelo Pace, sindaco di Ribera, in provincia di Agrigento che ha stabilito con tanto di determina sindacale che i suoi concittadini possono andare al supermercato il lunedì se il cognome inizia con A o B, il martedì con la C e la D, il mercoledì dalla E alla K e così via. Anche dalla provincia di Trapani non si sono fatti attendere e a ruota l’ha seguito il suo collega di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione: l‘ordinanza analoga è stata poi integrata con una circolare in cui si spiega che il cognome che conta è quello della prima persona indicata sullo stato di famiglia e che si può uscire ogni giorno per andare in edicola purché si comprino quotidiani e non altri prodotti (stando alla lettera della norma, dunque, sono esclusi ad esempio i periodici).

Ad Agira, una delle quattro zone rosse, uscire per la spesa è invece proprio vietato: è possibile solo ordinare a domicilio i prodotti alimentari. A Noto il sindaco Corrado Bonfanti ha deciso invece di imporre alcune norme igieniche: da oggi – stando a un suo annuncio fatto su Facebook – sarà possibile uscire solo a patto di indossare guanti e mascherina. 

Sono molti, poi, i centri che hanno imposto orari più rigidi ai negozi: a Bagheria vendere il pane di pomeriggio è vietato,Capo d’Orlando i negozi devono rispettare fasce orarie dettagliate per l’apertura, Caltanissetta di pomeriggio restano aperti solo alimentari e farmacie. Un capitolo a parte merita infine Messina: De Luca ha emesso un’ordinanza che vieta di entrare in città – e dunque di superare lo Stretto – se non “su prenotazione”, cioè avendo avvisato con due giorni di anticipo il Comune sul sito www.sipassaacondizione.comune.messina.it.

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