L’avvocato Vito Galluffo ha presentato questa mattina un’ulteriore istanza a tutela del proprio assistitito, l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, in carcere da un anno nell’ambito dell’inchiesta “Scrigno” e rinviato a giudizio per associazione mafiosa.
In particolare, facendo riferimento allo stato di salute di Ruggirello, risultato positivo al tampone del Coronavirus, Galluffo evidenzia che lo stesso non sarebbe compatibile con la detenzione in carcere e chiede pertanto una misura alternativa, gli arresti domiciliari. L’ex parlamentare trapanese dell’Assemblea Regionale Siciliana, come si ricorderà, è stato trasferito sabato dal carcere di Santa Maria Capua Vetere all’ospedale Cotugno di Napoli. “In queste settimane – sottolinea Galluffo – abbiamo sollecitato la Direzione Distrettuale Antimafia ad intervenire e devo riconoscere che si sono attivati subito per chiedere come stesse Ruggirello e cosa si stesse facendo per lui. Abbiamo anche inviato diverse pec alla direzione del carcere per sollecitare un intervento”.
Parallelamente, come è stato riportato in questi giorni, si è mossa anche la figlia dell’ex deputato regionale, Monica, che ha contattato il giornalista Carmelo Abbate e, successivamente, ha potuto contare anche sul supporto del Garante dei detenuti della Regione Campania e dell’associazione Antigone.
Numerosi, comunque, i messaggi di sostegno arrivati alla famiglia di Paolo Ruggirello dalla comunità trapanese.