Snami provinciale: “Dal territorio all’Ospedale, tutte le vulnerabilità”

redazione

Snami provinciale: “Dal territorio all’Ospedale, tutte le vulnerabilità”

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giovedì 26 Marzo 2020 - 16:10

Sono più di 4000 professionisti sanitari contagiati in ambito nazionale dal coronavirus, numero elevato destinato a crescere se non si blocca il contagio con misure efficaci di protezione. Infatti, gli operatori sanitari infetti sono stati purtroppo i grandi e inconsapevoli protagonisti della diffusione del contagio negli Ospedali e sul Territorio. Riteniamo che è proprio sul territorio che si deve immediatamente agire adottando misure adeguate e precauzionali “alla luce dell’elevata incidenza di soggetti asintomatici o pauciasintomatici positivi”.

Oggi lo Snami, sindacato dei medici sezione Provincia di Trapani, che rappresenta tutte le categorie dei medici del territorio, denuncia l’insufficiente fornitura di idonei DPI, la carenza di direttive organizzative chiare nei comportamenti da adottare sulla vestizione e svestizione, la mancata sanificazione degli ambulatori e dei presidi territoriali di assistenza.

Snami chiede: che i medici di A.P. “famiglia” dovranno essere forniti di DPI più volte richiesti, compreso le mascherine chirurgiche per tutti i pazienti da visitare; che i Medici di C.A. dovranno essere muniti da subito di: oltre alle già pervenute mascherine FFP2, camici chirurgici, guanti monouso, calzari monouso, mascherine chirurgiche per tutti i pazienti, in modo da garantire la continuità delle cure alle problematiche acute che necessitato di una immediata assistenza sanitaria; inoltre, chiede di affidare la sanificazione quotidiana dei locali a personale appositamente istruito secondo i protocolli attuali per la soppressione del COVID-19; che per l’Emergenza Territoriale si provveda ad una rimodulazione delle ambulanze come segue: “sul territorio della provincia di Trapani 2 MSA e 1 MSB COVID-19 dotate di barella di biocontenimento, che il personale dovrà indossare tute cerate uniche, complete di guanti calzari e copricapo cerati, nonché visiere e occhiali”, mentre le rimanenti MSA dovranno continuare le loro attività di emergenza su patologie acute e/o riacutizzate per non disperdere risorse e contenere i contagi.

In quest’ultime il personale dovrà essere munito di maschere FFP2, camici chirurgici, calzari e guanti monouso ed eventuali mascherine chirurgiche da fare indossare ad ogni paziente visitato e/o trasportato. Per limitare il rischio di contagio suggeriamo che gli infermieri che prestano servizio nei presìdi di emergenza siano da subito dedicati attingendo ad una già esistente graduatoria aziendale o con un nuovo bando semestrale che preveda l’assunzione di giovani infermieri dedicati alla sola emergenza territoriale. Questo atto eviterebbe, secondo il sindacato, mescolanze sanitarie che transitano dall’ Ospedale al Territorio con una riduzione drastica delle occasioni di contagio fra lo stesso personale sanitario che opera nell’emergenza. Si ribadisce ancora una volta l’esecuzione del tampone nasofaringeo per tutto il personale sanitario che opera nell’attività delle cure territoriali.

L’istituzione di un numero unico regionale funzionante in h 24 che operi a stretto contatto con i medici delle CC.OO 118 della regione per poter dare validi chiarimenti ogni qual volta i sanitari del territorio lo richiedano.

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