Coronavirus, approntare un nuovo calendario per ripartire

redazione

Coronavirus, approntare un nuovo calendario per ripartire

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lunedì 09 Marzo 2020 - 17:31

E’ l’appello di docenti universitari ed economisti: “Meno ferie ad agosto, quindici giorni subito. Il governo porti questa istanza in sede europea”.

Fare come se fosse agosto, smaltire adesso una parte delle ferie estive – nei luoghi di lavoro e nelle azienda dove è possibile – in previsione di una ripartenza del Paese.

E’ quello che chiede un gruppo di sociologi ed economisti, in un appello. “Abbiamo le scuole chiuse, gli stadi sbarrati, ma gli uffici e le fabbriche aperte. Alcuni lavoratori sono stati messi in condizione di lavorare da casa, ma sono una minoranza. Si sta in sostanza creando una discriminazione tra lavoratori che stanno al front-office e quelli nelle retrovie […] Perché gli operai e gli impiegati dovrebbero rischiare la loro salute e gli insegnanti starsene a casa?  Insomma, se si vuole veramente porre un freno al diffondersi del virus bisogna prendere una decisione conseguenziale:  andiamo tutti in ferie obbligatoriamente per 15 giorni,come fossimo nel mese di agosto.

Questi giorni di lavoro “persi” potranno essere recuperati parzialmente in seguito, riducendo vacanze estive e natalizie.  In altri termini, cambiando il calendario annuale dei giorni festivi e delle ferie”.

“Il governo dia un sostegno economico a chi non può fare a meno di lavorare e dia una seria ricompensa a quei lavoratori che dovranno continuare ad operare nei servizi essenziali, a partire dal comparto sanitario. […]Manteniamo i servizi essenziali, ma tutto il resto si prenda una pausa. Ferie subito”.

I primi firmatari dell’appello sono:  Tonino Perna (sociologo); Piero Bevilacqua  Università La Sapienza Roma (storico); Battista Sangineto Università della Calabria (antropologo- storico del paesaggio); Luigi Pandolfi   , (economista); Enzo Paolini, presidente Fondazione Premio Sila;  Alfonso Gambardella , Università Bocconi (economista); Laura Marchetti Università di Foggia (lettere classiche); Vittorio Boarini, storico del cinema; Giuseppe Aragno, Università di Salerno  (storico); Alfonso Gianni (già deputato, saggista).

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