Giusi Piccione. “La politica a Marsala deve riprendersi il suo spazio”

Gaspare De Blasi

Giusi Piccione. “La politica a Marsala deve riprendersi il suo spazio”

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venerdì 24 Gennaio 2020 - 07:00

Giusi Piccione, Consigliera comunale eletta nella lista del Movimento civico ProgettiAmo Marsala che ha lasciato a metà consiliatura per aderire al gruppo misto, ieri ha dichiarato al nostro giornale che non si ricandiderà.

Perché ha maturato questa decisione?

Con questa scelta non significa che io lasci la politica attiva. Lo faccio anche per dare altre priorità alla mia vita. Si può essere presenti anche con altri ruoli. Per esempio a me piacerebbe mettere al servizio dei più giovani l’esperienza che ho acquisito in questi anni di presenza a Palazzo VII Aprile”.

Magari partendo con il racconto della decisione di lasciare la lista che l’aveva condotto a Sala delle Lapidi...

Non è certamente quello che intendo fare, ma è giusto che giunta alla fine del mio mandato io racconti ancora una volta cosa è accaduto. Avevo sposato un progetto che vedeva uomini e donne spendersi per la città. Poi all’improvviso altri presunti dirigenti, senza neppure consultarmi, hanno deciso che ProgettiAmo Marsala doveva diventare una specie di satellite locale del Movimento Diventerà Bellissima. Io avrei anche potuto essere d’accordo. Ma mi sono trovata catapultata in una decisione senza neppure essere stata interpellata. La politica è condivisione e così io ho preso altre strade”.

Se l’avessero coinvolta avrebbe aderito al Movimento del presidente Nello Musumeci?

“Condivido le scelte programmatiche, ma alcune alleanze mi vedono distanti. Io non mi sarei mai alleata con Gianfranco Miccichè e non avrei neppure avuto accordi con la Lega. Sono di centro destra, mi sento vicina ad alcune posizioni portate avanti da Fratelli D’Italia, ma ci sono dei perimetri politici che non intendo oltrepassare. Rispetto ad altri movimenti io sono più su posizioni moderate”.

Sembra un dichiarazione di appartenenza al cosiddetto tavolo dei moderati che da mesi ormai lavora alla ricerca di una candidatura a sindaco di Marsala.

“Nessuna adesione formale, qualche discussione avviata ma io non sono disponibile a ricandidarmi”.

Dalla sua posizione avrà osservato che c’è un proliferare di movimenti civici. A cosa lo attribuisce?

“Alla quasi scomparsa dei partiti che a loro volta sono rimasti senza dei veri leader. La gente ha difficoltà ad identificarsi e in un certo senso chi vuole fare politica certa si organizza all’interno di movimenti civici. Io preferisco, pur nella mia collocazione politica, dare una mano nella preparazione di programmi per la città. Preferisco ascoltare, cosa che i politici non fanno più, le istanze che provengono dalla società civile”.

Il suo ruolo di Consigliera non le ha certamente impedito di ascoltare le istanze del popolo per poi farle diventare richieste in seno alle istituzioni.

“Mi creda è quello che mi sono sforzata di fare, ma poi che cosa accadeva? Interrogazioni fatte e nessuna risposta ricevuta. Mozioni approvate a cui non è stato dato mai seguito, ordini del giorno, come i tanti che ho presentato sul porto, che una volta approvati in Consiglio non hanno avuto un seguito”.

Quindi il Consiglio ha lavorato, ma il giudizio sull’amministrazione comunale uscente appare negativo…

“Nessun dialogo, le proposte d’Aula sono sempre state disattese. La città è certamente peggiorata in tema di qualità dei servizi in questi ultimi cinque anni. Io mi auguro che il prossimo sindaco e la prossima giunta facciano tesoro di questi errori e si imbocchi un a strada differente che partendo dal dialogo dal basso, possa dare risposte concrete alla città. I dirigenti e i funzionari debbono interagire con le istituzioni. Io invece ho notato un clima di scollamento che attribuisco agli errori della politica”.

Quali sono i settori in cui lei come estensore di un programma elettorale metterebbe in primo piano per migliorare Marsala?

“In ordine sparso ma urgente, i servizi sociali, il porto, il rifacimento delle strade, l’illuminazione pubblica, la pulizia e lo Stagnone. Sono convinta che ai marsalesi bisogna ridare l’orgoglio di essere cittadini di una importante città, che accolga i turisti e li faccia sentire bene e pronti a fare da cassa di risonanza positiva quando ritorneranno alle loro residenze. Lavorerò perché i giovani possano un giorno affermare di essere orgogliosi della loro città. Per fare questo, la politica si deve riprendere il suo spazio”.

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