Aldo Rodriquez, architetto e primo esponente marsalese del Movimento 5 Stelle ad approdare a Palazzo VII aprile.
Consigliere si sta concludendo il quinquennio, lei rappresenta una delle poche liste che hanno una dimensione nazionale, che giudizio si sente di dare al termine di questo suo primo mandato della sua esperienza?
“Nel Movimento gli eletti sono portavoce degli iscritti. Io ho fatto da cassa di risonanza alle proposte che i nostri attivisti hanno segnalato alla mia attenzione. Da questo a dire che le cose sono andate come avremmo voluto ce ne passa”.
Che intende dire?
“Abbiamo presentato tante mozioni, fatto proposte e segnalato soluzioni a questioni di interesse per la città, tutto spesso è stato formalizzato in Consiglio comunale anche tramite interrogazioni. Eppure non abbiamo avuto risposte. L’amministrazione è stata sorda, non tanto al nostro programma ma ad ogni forma di dialogo”.
Quindi il suo giudizio sui cinque anni di amministrazione è negativo?
“Non potrebbe essere altrimenti. Di Girolamo ha guardato lontano alla ricerca di soluzioni per la città. Ma un comune come Marsala, che certamente è difficile da amministrare, ha bisogno dell’attenzione quotidiana. Qui il fallimento è stato totale. Non c’è stato dialogo con i cittadini e con la gente che lo ha votato così numerosa alle scorse amministrative. Io sono convinto che un amministratore, pur restando fermo alle proposte del suo programma, debba parlare anche con gli altri, anche con chi non lo ha sostenuto. Il sindaco ha eliminato dal suo agire amministrativo la voce dialogo”.
Quindi il M5S andrà da solo alle prossime elezioni?
“Sento parlare di tavoli, di riunioni tra esponenti politici che si mascherano dietro il civismo. Io sono stato a colloquio, perché invitato in maniera informale, con tanti soggetti. A proposito di liste civiche il Ms5 per bocca del nostro leader Luigi Di Maio da tempo ha stabilito che il colloquio con i veri rappresentai della società civile che intendono spendersi per le comunità locali, è utile e opportuno e in questa direzione ci stiamo muovendo anche a Marsala. Io ho incontri frequenti con i nostri attivisti locali ma anche con i portavoce regionali e nazionali eletti nel nostro collegio. Non sfugge a nessuno che la città di Marsala che rinnoverà le cariche amministrative, è tra le più importanti realtà chiamate alle urne la prossima primavera del 2020”.
Come vi state attrezzando visto che a Marsala da tempo si parla di divisioni insanabili al vostro interno?
“Io sono l’unico portavoce locale del Movimento. Dialogo con tutti gli iscritti, faccio le riunioni dove noto che da qualche tempo alcuni hanno deciso di non partecipare. Il dialogo con le forze espressione autentica della società civile continua noi intanto ci stiamo organizzando per presentare un lista con il nostro simbolo e i nostri candidati”.
E per il ruolo di sindaco che come vi orienterete?
“Noi cercheremo di individuare il meglio che offre Marsala. Potrà essere espressione del mondo delle professioni ma anche contemporaneamente un iscritto al Movimento”.
Sembra il suo identikit…
“Decideranno gli attivisti. Io sono disponibile a qualsiasi soluzione. Sono disposto a candidarmi a sindaco, a ricandidarmi per il rinnovo del Consiglio comunale, oppure dare il mio immancabile contributo anche da semplice iscritto al M5S”.