Giuliana Zerilli, dirigente della sinistra marsalese da pochi giorni è stata nominata componente della commissione provinciale per il tesseramento del Partito Democratico nella provincia di Trapani.
Lo scorso venerdì la commissione composta da sette dirigenti locali nominati dal commissario regionale dei democratici Alberto Losacco, si è insediata tenendo la prima riunione a Gibellina. Che cosa avete deciso?
“Si tratta di una commissione con valore puramente tecnico. Dobbiamo mettere in esecuzione gli adempimenti che porteranno i cittadini che lo desiderano a rinnovare o fare la tessera del partito”.
Quali sono questi adempimenti?
“C’è o forse è meglio dire c’era, una scadenza quella del 30 novembre che permetteva a quanti lo desiderassero di rinnovare l’adesione al Pd online. Entro quella data è previsto anche il tesseramento direttamente nei circoli. Questo avverrà con giornate prestabilite a partire dal prossimo 23 novembre. Dovranno essere presenti almeno 5 dei 7 componenti della commissione che accoglieranno la richiesta di iscrizione che verrà trasmessa alla sede regionale che poi provvederà a consegnare la tessera direttamente. Già però, e tra questi quello di Marsala, alcuni circoli che non hanno gli organismi eletti hanno chiesto una proroga e che probabilmente verrà accordata”.
In pratica la nomina nella commissione sta sancendo il suo ritorno alla politica attiva?
“Lo ripeto si tratta di una questione tecnica. Io sono convinta che l’idea di una forza di sinistra che accolga le istanze della parte più debole della società sia quanto più attuale. Per questo auspico che il nuovo gruppo dirigente dia una sterzata verso sinistra rispetto al recente passato. Da questo punto di vista l’uscita di Matteo Renzi contribuisce a fare chiarezza. Forse l’ex segretario aveva imboccato una deriva centrista che nulla ha a che fare con la nostra storia”.
Il Pd però sta al governo anche con Italia Viva.
“Se è per questo anche con il Movimento 5 Stelle, cosa che io non avrei mai fatto. Troppo distanti per idee e progetti da quello che io penso. Tuttavia se è stato per evitare un tracollo verso derive di destra pericolose, forse l’accordo con Di Maio può starci bene, purché si lavori per costruire una vera alternativa di centro sinistra”.
Nella ormai imminente primavera si ritornerà a rinnovare le cariche amministrative a Marsala, lei che giudizio dà dei cinque anni a guida Di Girolamo considerato che nella scorsa campagna elettorale lo ha sostenuto candidandosi in prima persona ed arrivando prima dei non eletti, in una lista come quella del Pd di allora che risultò la più votata?
“Visto alcune voci che girano ci tengo a precisare che né io né nessuno di quanti mi hanno sostenuta, abbiamo mai chiesto nulla di personale come è giusto che sia. Credevamo che il sindaco nella sua azione avviasse una campagna di condivisione con i cittadini e con le forze politiche e i soggetti che hanno contribuito alla sua elezione. Invece nulla. Dialogo zero. E dire che per i primi anni del suo mandato era anche il segretario del Pd marsalese”
Quindi un giudizio negativo su Alberto Di Girolamo?
“Non vorrei essere banale e ripetere quanto si afferma da più parti: si tratta di una persona per bene che ha amministrato con grande onestà. Tutto vero, ma l’idea di un a uomo solo al comando che decide, non appartiene al mio modo di vedere la politica. E i risultati si sono visti: maggioranza allo sbando e partito diviso e disgregato che neppure sostiene la giunta in Consiglio comunale. Qualche motivo ci sarà”.
Allora lei ritiene che il centro sinistra debba andare verso un altro candidato?
“Sicuramente e verso anche un altra politica fatta di accoglienza di istanze popolari e di colloquio continuo con la gente”.
Magari con un suo possibile arrivo in Consiglio comunale o alla direzione diretta del Partito Democratico?
“Io non mi candiderò a nessuna carica né di partito né tanto meno istituzionale”.