Linda Licari replica alla comandante Cupini e all’ispettore Isacco: “Non capisco dov’è la diffamazione”

redazione

Linda Licari replica alla comandante Cupini e all’ispettore Isacco: “Non capisco dov’è la diffamazione”

Condividi su:

venerdì 15 Novembre 2019 - 19:08

Continua a Marsala il “botta e risposta” tra Luca Isacco e Linda Licari. Dopo la replica dell’ispettore capo della polizia municipale di Marsala all’intervento della consigliera comunale a Sala delle Lapidi, arriva adesso la controreplica della Licari. “In poche ore il mio intervento politico fatto in consiglio comunale in sede di approvazione del rendiconto di gestione 2018, diventa nel web, motivo di diffamazioni e insulti. Tutto nasce dall’aver argomentato la questione della gestione della raccolta dei rifiuti. Ho parlato del problema dell’organico, dei problemi degli impianti di smaltimento, ho citato anche commenti di chi sui social crea confusione tra i cittadini con fake news. Citando di commenti di “uomini che indossano la divisa di questo comune”, che “pubblicamente” su Facebook hanno postato testualmente: “Un altro giorno passato senza il ritiro dell’organico…A fine mese ultima rata del pagamento del servizio…Da cittadino sono incazzato perché la base del commercio dovrebbe essere basata sul Dare/Avere”…ma forse a questo punto non aveva senso studiare…”. A fine seduta la Comandante della Polizia Municipale, mi invita ripetutamente a fare “il nome” di chi ha scritto il post a cui ho fatto riferimento. Non era mai successo – a mia memoria- che un dirigente chiedesse, seduta stante, di intervenire per contestare un’affermazione politica di un consigliere per approfondire nei dettagli una segnalazione, incalzando su chi l’aveva sollevata”.

Linda Licari sottolinea che nel suo intervento non aveva fatto alcun nome perchè intendeva solo citare il fatto, confessando di essere rimasta stupita dalla reazione di Cupini e Isacco. “La Comandante legge il post, affermando che “non ravvisa comportamenti non rispondenti alla dignità della divisa” e parla di calunnia. Dichiara che “è italiano”, così come dice lo stesso vigile urbano, “è italiano”, in un comunicato stampa, dichiarando: “valuterò di tutelare la mia immagine nelle sedi opportune”. Cerco di capire dov’è la diffamazione. Cerco di capire cos’era la traduzione in italiano del post, da me interpretato in un certo modo, ed evidentemente non solo da me, visti i commenti che hanno seguito il post del vigile. Nel frattempo la sua pagina si riempie di offese da parte di haters nei miei confronti, mi arrivano messaggi pesanti e proprio perché “è italiano” e il suo messaggio era chiaro, la gente commenta testualmente “…la penso come lui… penso che la rata di dicembre non la pago proprio per disservizio…”. e tanti altri messaggi simili. Mi pare che tutti parlano la mia stessa lingua e comprendono lo stesso messaggio che ho inteso io “visto il disservizio non pago le tasse”. Ricordo che un dipendente pubblico si deve attenere al “Codice di comportamento dei dipendenti pubblici”, DPR n. 62 del 2013, all’art. 3 comma 3 che cita “Il dipendente…evita situazioni o comportamenti che possano…nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione”, che non è il Sindaco, ma il Comune di Marsala, ente presso il quale il dipendente presta servizio… e anche la Comandante”.

La consigliera Licari ricorda che la polizia municipale “svolge un ruolo importante in città”, esprimendo la propria gratitudine verso quei vigili urbani che “pur in carenza di organico si spendono e con abnegazione e nell’umiltà”, svolgendo il loro lavoro nell’interesse dell’ente. “Infine, volevo precisare che ho solamente citato un post pubblico, senza aggiungere altro, in pieno rispetto della libertà di parola sancito dall’articolo 21 della Costituzione, nel rispetto massimo della persona, cosa che invece non si è verificata nei miei confronti, visto che sono attualmente oggetto di offese e insulti”.

Condividi su: