Un traguardo sospirato che a giorni verrà tagliato da un fiume di camminatori. Sabato 16 novembre i trasversali, del secondo cammino internazionale, giungeranno al promontorio archeologico di Camarina, sul litorale ibleo, meta finale di questo lungo tracciato siculo. Ben 44 giorni di cammino, inaugurati nelle acque fenice di Mozia nel trapanese, e che ancora una volta si sono rivelati, per italiani e stranieri, una delle avventure più belle per riscoprire la Sicilia.
L’Antica trasversale conferma l’interesse verso un nuovo modo di viaggiare, slow ma anche green. Tra esili mulattiere, antiche vie sacre e vecchie rotte commerciali, nei suoi 620 chilometri, il cammino offre una visione geostorica di come il paesaggio rurale si sia evoluto nel corso del tempo ma anche una visione dettagliata di tutte le risorse fruibili a livello turistico. “La Sicilia – come già affermato dall’assessore regionale al Turismo, sport e spettacolo della Regione Manlio Messina – possiede un patrimonio paesaggistico e ambientale notevole, che associato a luoghi storici, culturali e artistici che hanno segnato questo territorio ha un’eredità di valore inestimabile, ma purtroppo poco valorizzata a livello turistico. Proprio il progetto ‘trasversale’ può essere fonte di valorizzazione per uno sviluppo dell’Isola”. Proprio queste sei settimane di cammino, hanno raccolto atleti e appassionati di orienteering e trekking provenienti da diverse zone d’Europa, ma anche geologi, archeologi e semplici pellegrini con la voglia di riconnettersi con la nuda terra e con sé stessi tra antichi luoghi, nascosti dalle rotte delle quattro ruote. Sono numerosi i borghi, le città, i castelli e i siti archeologici che testimoniano la secolare frequentazione e l’importanza nel passato di questo cammino, l’unico nell’isola con una tracciabilità storica e che offrono oggi la possibilità di un lungo ed emozionante viaggio. Non a caso, l’Antica trasversale sicula vanta numerose collaborazioni con professionisti dei beni culturali e ambientali, le Pro loco dell’Unpli, i Club Unesco, Confeesercenti Catania, Assocamping Sicilia, enti, amministrazioni e associazioni di categoria e ambientaliste che in gran numero continuano a sposare l’iniziativa. Le bellezze e l’importanza dell’heritage di un territorio con le sue potenzialità a livello turistico sono stati pubblicizzati alla BTE di Bagheria e sono raccolti in docu – film realizzato dai video maker di Terra Iblea, presto in uscita. Grazie alla disponibilità di tutti i camminatori di questa seconda edizione, lungo il tracciato sono stati lasciati diversi simboli che rendono l’Ats pronta per essere vissuta e ri-scoperta anche in solitaria. Grazie inoltre al LabGIS dell’Osservatorio Turistico della Regione Sicilia è possibile ogni anno seguire spedizione in tempo reale e conoscere i punti di pernottamento, i siti di interesse storicoarcheologico e naturalistico.
In questa edizione, l’Antica trasversale sicula ha piantato le proprie radici e ha consolidato il legame con questa terra. Oltre alla piantumazione di numerose specie autoctone nei siti archeologici, in maniera del tutto simbolica, sono stati adottati numerosi alberi che suggellano il legame con la dea Madre. Adozioni contraddistinte da piccole cerimonie da parte delle amministrazioni comunali pronte a offrire notizie botaniche, ricordi storici, la sensibilità e i sentimenti della cittadinanza legati all’albero prescelto. Una esperienza resa fattiva grazie a Caffe Moak che, da sponsor, per l’iniziativa ha donato 40 cartelli in legno ricordando come un albero è vita, un albero è speranza, un albero è fortezza e un anelito verso il futuro. Tra le tappe più entusiasmanti dopo la partenza quella nella territorio ennese che ha regalato emozioni uniche agli oltre 30 camminatori provenienti da diverse parti del globo. A tuffarsi nel cuore della Sicilia sono stati escursionisti e camminatori provenienti da Venezuela, Francia, Belgio, Inghilterra e numerosi italiani del Veneto, della Lombardia, del Molise, della Toscana, della Basilicata, della Sardegna e di ogni provincia siciliana. Percorrendo uno dei più antichi sentieri di questa zona, la sacra via, hanno raggiunto Enna, il capoluogo di provincia più alto d’Italia per sostare sotto la Rocca di Cerere dove era ubicato il più importante santuario greco dedicato a Demetra, dea protettrice dell’Antica trasversale sicula. L’antico cammino scoperto dall’archeologo Biagio Pace, e massima espressione di contatto e convivenza tra popoli, rivive ed è pronto a donare a questa terra il suo antico splendore.