L’assessore regionale all’Economia nonché vicepresidente della Regione Siciliana, si è detto legatissimo alla città di Mazara del Vallo ed anche alla figura del compianto Giovanni Tumbiolo, “creatore” del Blue Sea Land. Gaetano Armao, arrivato un po’ in ritardo ma ben felice di essere riuscito almeno a dire qualche battuta finale al convegno mazarese di domenica 20 ottobre, ha ribadito di “voler arrivare ad una condivisa presa di posizione internazionale sulla Blue Economy”, nuovo, e pare vincente, cavallo di battaglia su cui lui, in primis, ha detto di voler puntare tutto per un futuro mondiale più sereno. Ma cos’è questa Blue Economy di cui molti si riempiono la bocca e che è recitata quasi come un mantra in grado di portarci sviluppo, benessere e soprattutto aria pulita ed ambiente sano? La Blue Economy è per così dire figlia (o sorella a seconda del grado di parentela che vogliamo affibbiargli) della Green Economy, economia che, come si capisce, è di ben “altro colore” ma anch’essa devota (e votata) all’ambiente. Ma mentre la Green si “accontenta” di ridurre le emissioni di anidride carbonica, la Blu, con fare più ambizioso e radicale, vorrebbe eliminarle del tutto per creare uno sviluppo sostenibile e proteggere le risorse naturali e ambientali a garanzia del benessere per le future generazioni. Armao ha anche detto di aver leggiucchiato il libro scritto da Papa Francesco che è un’esortazione, una vera preghiera, a tutelare e proteggere il benessere del Pianeta Terra.
Madre Terra e Padre Mare, assessore Armao. Lei ha ricordato così il titolo del nuovo libro di Papa Francesco al quale ha aggiunto però la paternità del Mare, quasi a vessillo dell’importanza che ha questo elemento protagonista assoluto di queste giornate di convegni al Blue Sea Land di Mazara del Vallo. Questo sviluppo della nostra terra da dove passa assessore? Ma soprattutto ci sarà davvero?
Il Papa ha scritto un libro che si intitola, come lei ricordava, Madre Terra, dove auspica non soltanto un ritorno all’ambiente e il rispetto ispirato al Santo di cui porta il nome ma un cambiamento culturale. L’ambientalismo non può diventare una politica, deve diventare semmai una leva culturale di mutamento. Ecco perché io ho detto di aggiungere a Madre Terra, Padre Mare. Dobbiamo avere nei confronti del mare rispetto ed attenzione che non devono essere inferiori a quelli della terra dove più facilmente sono più individuabili la sporcizia e i rifiuti abbandonati. Il mare spesso nasconde i danni umani ma non vuol dire che siano meno pesanti. Non mi permetterei mai di integrare il Papa, ovvio.
E lo sviluppo ci sarà?
Assolutamente sì. La circostanza che in una settimana abbiamo avuto a Palermo il Comitato delle regioni marittime e periferiche d’Europa che si sono incontrati in occasione della quarantaseiesima Assemblea Siciliana alla presenza del presidente del Comitato delle regioni e del presidente della Commissione Regioni del Parlamento Europeo e di presidenti e vicepresidenti ed assessori delle regioni di mezza Europa, penso anche al presidente della Corsica , a quello delle Azzorre, a quello della Loira, e contemporaneamente a Mazara si è tenuto il Blue Sea Land con presenze anche internazionali e di grosso prestigio, dimostra che la Sicilia è ritornata protagonista, come deve essere, a livello internazionale sia per le sue idee che per le sue opportunità e vuole essere e deve essere coinvolta nei processi di cambiamento profondo che deve avere l’Europa per il suo Sud. Per far questo bisogna stare nelle Istituzioni europee per rappresentare la Sicilia, proiettare le sue ambizioni e soprattutto il suo bisogno di coinvolgimento effettivo nei processi di cambiamento nel settore della Blu Economy di cui la Sicilia è protagonista perché l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha avuto l’incarico dall’ARLEM.
Cosa vuol dire ARLEM?
E’ l’Associazione che raggruppa il Comitato delle regioni dell’Europa e del Mediterraneo magrebino. Presenteremo un rapporto sulla Blue Economy ed annuncio anzi che verrà presentato proprio qui ,a Mazara.
Perché proprio a Mazara?
Credo che Mazara possa rivendicare con pieno diritto di essere una delle capitali della Blue Economy del Mediterraneo. Oltre che Mazara, anche Palermo e la Sicilia stanno recuperando credibilità e prestigio internazionale. La Sicilia è soprattutto terra di lavoro, di idee, di voglia di cambiare e crescere e non è quella idea che, volgarmente, alcuni media trasmettono come luogo dove si cerca il posto e non il lavoro. La verità siamo noi, la verità è questa che stiamo vedendo in questi giorni e non quella che qualcuno vuole rappresentare cogliendo qualche mela marcia.
Qual è il brand che dobbiamo esportare nel mondo, assessore Armao?
Quello della Blue Economy, un’economia incentrata sul blu, sul mare. Un’economia che non è fatta di acciaierie, di fonderie, di carbone, petrolio, di industria pesante insomma ma è fatta di trasformazione del pescato, di agroindustria, di pesca innovativa che sia rispettosa dei tempi del mare.
Questo Mediterraneo deve tornare ad essere ricchezza?
L’approccio è quello di Papa Francesco, per tornare alla citazione iniziale. Ci deve essere una profonda modifica nel nostro approccio culturale nei confronti del Creato. Non certo nel senso di dominio da parte dell’uomo e di sfruttamento delle risorse, ma nel rispetto del Creato.
Assessore, pare che finalmente qualcosa si muova
Sì, è così, e il Blue Sea Land è essenziale in questo movimento e cambiamento culturale
Tiziana Sferruggia