Mozia è da cinque giorni senz’acqua. La più nota isola della laguna dello Stagnone sta infatti subendo un disservizio, che sta procurando non pochi disagi al personale che gestisce il Museo, ai visitatori e, soprattutto, alla missione archeologica dell’Università La Sapienza di Roma. Più che comprensibile l’esasperazione dei componenti dell’equipe che sta portando avanti nuove attività di scavo e ricerca sull’isola e che, al termine di una lunga giornata di lavoro, non può neanche farsi una doccia. Tra l’altro, a differenza di altre aree, sull’isola risulta obiettivamente più complicato sopperire alla mancanza dell’erogazione idrica con strumenti alternativi (servizio autobotti o simili).
Gestita dalla Fondazione Whitakher, che si occupa della tutela e della valorizzazione del prezioso patrimonio dell’isola fenica, Mozia beneficia dei servizi erogati dal Comune di Marsala. Nel caso specifico, la mancanza d’acqua riscontrata in questi giorni è stata causata da un’interruzione di corrente verificatasi, per alcune ore, presso il serbatoio di Sant’Anna. L’episodio ha provocato disservizi a macchia di leopardo nella zona di via Trapani e nelle aree limitrofe. Nulla a che vedere, assicurano dal Comune, con alcune micro-rotture che si sono verificate nelle contrade dello stesso versante e che sono state denunciate anche da alcuni lettori alla nostra testata. “Dalle notizie in mio possesso – afferma l’assessore Salvatore Accardi – la situazione sta per tornare alla normalità. Segnalerò comunque la necessità di potenziare questa linea”.