Nel fine settimana appena trascorso Marsala ha vissuto un evento senza precedenti. La prima gara valida per il Campionato di serie D Girone I, ha visto scendere in campo al Municipale “Nino Lombardo Angotta” il Marsala Calcio, completamente rinnovato – in dirigenza e squadra – e l’US Palermo che dopo alcune vicende giudiziarie è stato retrocesso. Il risultato finale, che ha premiato i rosanero – nonostante un bel Marsala giovane tecnicamente e messo bene in campo – non è stata la cosa più importante. A vincere è stato lo sport, quello sano. Un campo che ha fatto penare non poco società e tifosi, perché si pensava che non si potesse giocare nello Stadio lilybetano.
Ma il numero uno incontrastato del Marsala, Domenico Cottone, accolto dai tantissimi applausi dei tifosi, ci ha creduto alzando la voce e investendoci. Non certo buttando via soldi e sforzi come altri hanno fatto in passato. In una settimana o poco più ha affidato il manto – che era praticamente a terra battuta – ad una ditta che è riuscita, complice la pioggia, a fare spuntare l’erba e a rendere possibile il gioco. Fino all’ultimo ci sono state tante incertezze ma tutto si è risolto per il meglio. Il Municipale ha così accolto circa seimila spettatori registrando un tutto esaurito come mai nella storia del Marsala Calcio. Ogni tifoso è stato portato lì, idealmente, per mano. Spalti ridipinti, sedie nuove per la Tribuna centrale, nuove panchine, la società di Cottone si è spesa molto per iniziare una stagione ricca di aspettative. Non lo si può nascondere. Perché gli azzurri sono giovani, molti arrivati quest’anno, ma dalle grosse potenzialità. Ma il Campionato è ancora lungo per poter dire se la Lega Pro sia solo un sogno o qualcosa di più tangibile. A tal fine sarà decisiva una campagna serrata di pubblicità, abbonamenti, diritti TV e merchandising. La festa dello sport dicevamo, non solo da un punto di vista societario e di impiantistica. I tifosi rosanero accorsi per l’occasione erano numericamente superiori ai “colleghi” azzurri, il Palermo ha una storia diversa ma è stata più una strategia che ha permesso di incassare un bel po’ di soldini. C’è stata complicità sugli spalti da una parte e dall’altra, con gli Ultras azzurri in curva a mostrare uno striscione: “Marsala abbraccia Palermo” nel segno di una lunga amicizia.
La medaglia d’oro va a chi era presente, alla società che è riuscita – dopo un periodo difficile – a creare in poco tempo un clima, un ambiente, avvicinando società sportive, famiglie, tifosi allo Stadio. Ciò vuol dire che lavorando bene, con i giusti professionisti e le buone competenze si può fare un grande lavoro. E questo esempio lampante deve servire all’Amministrazione comunale a capire come funzionano certe dinamiche, ad aprirsi, probabilmente ad essere più spregiudicata; puntare su cultura, su iniziative e sport è un ottimo biglietto da visita per una città che deve vivere di turismo per “campare”, turismo straniero, italiano e proveniente dall’intera isola. Adesso ci attenderà un inverno di concerti notevoli con Renga, Mannoia e Le Vibrazioni. Ma aspettiamo pure di vedere un Palasport sfruttato come si deve, per andare oltre l’inaugurazione. Qui le società sportive locali hanno dimostrato come si lavora, ottenendo successi nazionali ed internazionali con tanti atleti punta di diamante del karate, della ginnastica artistica, del nuoto, del rugby, del calcio giovanile, ecc.
E un altro appunto va fatto: la pista di atletica dello Stadio. Non sarebbe ora di investirci e di cambiarla? È nera, sporca, usurata, davvero una cosa brutta da presentare agli ospiti. Ma nessuno se ne preoccupa finora perché c’era ben altro di cui preoccuparsi. Ora è arrivato il momento. Questa fetta di Sicilia che assomiglia più all’Africa che al Paese a cui appartiene, che accoglie e che abbraccia, non deve restare chiusa ed esclusa, sia da chi governa le nostre città sia da chi governa su di esse. Il potenziale c’è ma va sfruttato. Altrimenti è come tenere una Ferrari in garage. Bella, ma il suo motore vuole correre o si logorerà irrimediabilmente.