Una rete ferroviaria vetusta e inadeguata alle necessità dei passeggeri. In provincia di Trapani, com’è noto, prendere un treno significa andare incontro a disagi di vario genere, oltre che ad attese interminabili per giungere a destinazione.
Dalla Regione Siciliana arriva adesso un aggiornamento sull’iter procedurale che porterà entro il prossimo anno Rfi a interventi di miglioramento infrastrutturale che interesseranno 75 chilometri di binari per una somma di 58 milioni di euro (fondi regionali). Le opere di aggiornamento dei requisiti prestazionali e upgrading tecnologico degli armamenti si concentrano sulle tratte ferroviarie Alcamo-Gallitello (interrotta dal 2013) e Trapani-Campobello di Mazara.
«In provincia di Trapani – dichiara l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – abbiamo trovato un sistema ferroviario all’anno zero. Emblematica in senso negativo la vicenda della via Milo, chiusa per frana da anni con la paradossale conseguenza di dover passare da Castelvetrano per raggiungere Trapani da Palermo. Ma il Governo Musumeci, alla retorica del disfattismo e degli slogan, antepone i fatti. Con Rfi abbiamo concordato una tabella di marcia su cui vigileremo giorno dopo giorno: a marzo 2020 la Regione – aggiunge Falcone – dovrà già avere un tangibile riscontro sugli interventi di ammodernamento che serviranno, così, ad avere in esercizio treni più comodi e più sicuri».
Come reso noto da Rfi, fra gli interventi di miglioramento previsti vi sono: il rinnovo del binario attraverso la rimozione delle traverse in legno e la totale sostituzione della massicciata. In cantiere anche l’upgrading tecnologico – principalmente sulla tratta Castelvetrano-Salemi – dei sistemi trasmissivi e la sostituzione dei cavi in rame al servizio degli impianti di sicurezza, segnalamento e telecomunicazione. L’adeguamento infrastrutturale della ferrovia trapanese consentirà di migliorare le prestazioni dei treni, in sicurezza, affidabilità e comfort, eliminando anche alcuni rallentamenti attualmente presenti.
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