Il Consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dal Consigliere Daniele Nuccio che aveva come obiettivo il recesso del Comune dal progetto cosiddetto AcquaSal predisposto dall’Università di Palermo (Istituto di Biologia Marina), il Libero Consorzio quale Ente gestore della Riserva, il GAL Elimos e il FLAG.
Dopo una serie di interventi nelle scorse sedute, incentrate a comprendere l’impatto ambientale che le vasche adibite alla pescicoltura potrebbero avere, oggi è stato illustrato con dovizia di particolari il progetto. A relazionare Andrea Santulli dell’università di Palermo. Il finanziamento con fondi europei ammonta a circa un milione e 200 mila euro. Il docente ha illustrato come l’impatto ambientale si a pari a zero.
“Le saline sono sempre state il luogo dove oltre a produrre sale, si pesca. Si tratta di un progetto sperimentale. I pesci non saranno nutriti con sistemi diversi da quelli che troveranno in natura all’interno delle saline. Inoltre i fanghi e le alghe che vengono periodicamente rimosse per pulire le vasche potranno essere usate per produrre materiale da cosmesi. L’impatto sulla fauna che si nutre di pesci delle saline , sarà ovviato con delle reti che terranno lontani alcuni tipi di uccelli anche se soltanto parzialmente in quanto le reti fungono da una sorta di diversa naturale sotto le quali, ancora inspiegabilmente, i pesciolini si rifugiano”.
La relazione del cattedratico, per quanto definita da tutti molto interessante non ha convinto la maggior parte dei consiglieri comunali. Sull’impatto ambientale ha posto l’accento il consigliere Angelo Di Girolamo che dimostrando una certa conoscenza faunistica ha fatto un elenco degli uccelli che vivono, si nutrono e nidificano in quelle zone. Sulla situazione non chiara per quanto riguarda la gestione amministrativa ha puntato l’accento durante il suo intervento Giovanni Sinacori. “Non si comprende bene la gestione del progetto – ha detto – e soprattutto la gestione successiva quando scaduti gli anni della sperimentazione, la direzione passerà in mano ai privati”.
L’assessore Rino Passalacqua ha puntualizzato che il comune non affronterà alcuna spesa. Anzi è stato specificato che le barriere che delimitano le saline saranno ristrutturate e inoltre è previsto un ponte che unirà l’acqua del cosiddetto Canalone con l’interno della Villa Genna dove saranno attivate delle vasche a scopo didattico e per essere visitate dai cittadini. Al termine il risultato del voto è stato favorevole alla mozione con 16 favorevoli al recesso, due contrari e quattro consiglieri astenuti.
Al termine dei lavori Daniele Nuccio, che era intervenuto per primo in aula, ha diffuso una nota stampa “Intendo ringraziare tutti i colleghi che hanno condiviso, sottoscritto o votato la mozione che ha messo la parola fine ad un progetto ambiguo, che rischiava di aprire alla speculazione del business la laguna dello Stagnone – ha scritto il primo firmatario della mozione approvata -. Terremo alta l’attenzione affinché, acquisita la chiara volontà del Consiglio comunale, organo sovrano e rappresentanza della volontà popolare, il sindaco formalmente comunichi ai partner del progetto la volontà del comune di Marsala di recedere da Acqua.Sal. Non ho motivo di dubitare che questo avvenga, consapevole che laddove si dovesse procedere diversamente allora sarò pronto a far valere il deliberato dell’assemblea in tutte le sedi. Un ringraziamento particolare a tutti quei cittadini e le associazioni che si sono schierati con noi in questa battaglia. Lo Stagnone è il patrimonio più importante per la nostra Città, una risorsa da tutelare e preservare. Trovo molto importante che si siano accesi i riflettori in questo senso. Il Consiglio Comunale vigilerà affinché il bene più prezioso resti al di fuori di qualsiasi operazione lucrativa, camuffata da ricerca. Così come sentiamo il dovere morale di preservarne le peculiarità, con la responsabilità di chi amministra un territorio per un periodo limitato di tempo, con uno sguardo al diritto che avranno le future generazioni di godere delle bellezze paesaggistiche delle quali siamo testimoni”
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