Dell’“ale” … mors(po)etica

redazione

Dell’“ale” … mors(po)etica

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mercoledì 19 Giugno 2019 - 16:36

Dell’“ale” … mors(po)etica

Giuseppe Grassa

Viaggiare volando, fu il sogno visionario di Icaro e “Conoscere l’uomo colle sua congegnate e grandi ale, facendo forza contro alla resistente aria e vincendo, poterla soggiogare e levarsi sopra di lei” (Leonardo Da Vinci, Studi sul volo).

Viaggiare volando, fu poi “il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta” (Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo ,1909).

Viaggiare volando, Ciuffo di cielo arabo macchia di vento /la tua ala di nube infinito gioca / col sol Levante[1], fu poi Giuseppe Grassa, l’aviatore “di mare” – un solo volo le vie del cielo Torino-Napoli e, poi, Torino-Barcellona, nel ’19 del Novecento, con un Ansaldo S.V.A.9 della Regia Aeronautica, in legno e tela privo di cabina chiusa – per partecipare all’inaugurazione dell’Esposizione Mondiale dell’Aeronautica.

perché qui (!) il tuo viaggio di terra

carlinga di tempo già aveva prenotato

ieri, quando nascesti, un requiem di danza.[2]

Viaggiare volando,fu poi l’anno 1920 e il suo motore, “sempre ubriaco di benzina… che ha squarciato i Silenzi dell’Infinito” (Arturo Ferrarin, Il mio volo Roma-Tokio, 1920), partito da Centocelle di Roma, precipitò a Bushehr, nel Golfo Persico.

Viaggiare volando,fu “Baroni rossi” senza vittoria e morte poetica (Giuseppe Grassa e Mario Ugo Gordesco), e sarà cento nel 2020.

Perché non dire che la fine del volo turbo

non è stato il fine della tua vita di mare![3]

Viaggiare volando, velivoli S.V.A.9, fu l’aviatore Arturo Ferrarin con il tenente Guido Masiero e il raid terminarono “coll’urlo rauco dei suoi 250 HP” (Arturo Ferrarin, cit.), atterrando ad Osaka.

Viaggiare volando, fu cavalieri senza meteorologia, senza radio e senza paracadute, navigarono a vista “e carburante di febbre delirio sonico / [] / Gialli quasar la primavera ora sfiuma / sguardi voyager rampe ubriache di lancio / per galassie d’aurore sogni fiorescenze /altre declinate d’arcobaleni treccia di canti.”[4]

Viaggiare volando Roma-Tokio, fu raid esplorativo e mente Gabriele D’Annunzio – il “Vate” – con il giapponese Harukichi Shimoi, il “Samurai di Fiume”

Viaggiare volando Roma-Tokio, fuQuesta gente qui, oggi, colloquio d’orizzonti / erranza sente ancora il tuo “più alto e più oltre” / sgolato evoè quando nel cono di luce dell’evento / la tua traversata esplose bagliori neroluce / e in sol Levante sax vibravi ri-fa-re mi viandante ”[5].

VIAGGIARE VOLANDO / “LA POESIA FA MALE / MA PER NOSTRA FORTUNA / NESSUNO CI VORRÀ CREDERE MAI” (Nanni Balestrini).

Viaggiare volando, la poesia fu/è/sarà[6];

e può anche uccidere, ma il morto non se accorge! Ecco la bellezza di Icaro e del Voyager, “grandi ale”!

Giacomo Cuttone


[1] Antonino Contiliano, VOYAGER (poesia del 1991, dedicata a Giuseppe Grassa) in La contingenza-Lo stupore del tempo, Laboratorio delle arti, MI.

[2] Ibidem.

[3] Ibidem.

[4] Ibidem.

[5] Ibidem.

[6] Giacomo Balla, “Espansione dinamica + velocità” (1913)

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