Notte fonda per l’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi, che anche ad aprile ha fatto registrare una flessione rispetto allo stesso periodo del 2018. A certificarlo sono i dati diffusi da Assaeroporti, l’associazione che riunisce le società di gestione aeroportuale nazionali. In un mese che tradizionalmente segna l’aumento dei flussi turistici verso la Sicilia occidentale e che quest’anno è stato caratterizzato dal cosiddetto “super ponte” tra Pasqua e il 1 maggio, l’aeroporto trapanese ha avuto una diminuzione pari al 10,7%. Nello stesso periodo, gli scali italiani hanno avuto una crescita media del 4,7%.
Complessivamente, intorno al “Vincenzo Florio” sono gravitati 29879 passeggeri, mentre i movimenti (riferibili agli aerei in arrivo o in partenza) sono stati 416, l’8% in meno rispetto allo scorso anno. Male anche il dato del traffico merci, che ha fatto registrare un -22,6% rispetto all’aprile 2018.
Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2019 sono passati da Birgi 134.863 passeggeri, con un decremento del 13,4% rispetto alle stesso periodo dello scorso anno, che già fu disastroso con un -59,9% in confronto al primo quadrimestre del 2017.
Peggio, nel mese di aprile, è andata a Comiso: il “Pio La Torre” ha infatti avuto un autentico crollo rispetto a un anno fa (-35,6%). Tuttavia, l’incremento avuto nel primo trimestre porta l’aeroporto ragusano ad attestarsi su numeri poco superiori a Birgi in termini di passeggeri nel 2019, con 135.135 unità in transito e un complessivo incremento del 12,2%.
Nello stesso periodo, l’aeroporto “Fontanarossa” di Catania ha avuto un incremento del 6,2% con 884.952 passeggeri, mentre attorno al “Falcone e Borsellino” di Palermo c’è stato un traffico di 591.438 passeggeri con un +7,7% rispetto all’aprile 2018. Si conferma dunque la tendenza degli ultimi anni che ha premiato gli scali più grandi in Sicilia rispetto a quelli più piccoli. Non fa testo, a riguardo, il dato delle isole minori, che vede, in particolare, Lampedusa incrementare i passeggeri del 4,4% nonostante una diminuzione dei movimenti del 7,3%.