Giovanni Sinacori, eletto nelle fila dell’Udc ha poi fondato il gruppo civico “Iniziativa Democratica Popolare”, assieme al collega Flavio Coppola.
Consigliere come stanno andando le cose dal punto di vista amministrativo?
“Dopo un periodo di rodaggio, la giunta guidata da Alberto Di Girolamo sta seguendo una strada diversa in alcuni settori”.
Voi siete stati sempre tra i più attivi nel segnalare disfunzioni e disservizi, in cosa registrate queste inversioni di tendenza?
“All’inizio il sindaco ha fatto delle scelte in nome della spending review che avevano ridotto all’osso il numero dei dirigenti. In pratica nel comune Marsala i cittadini e anche gli amministratori erano rimasti senza quasi interlocuzione. Gli stessi impiegati manifestavano un certo malessere nel vedersi diretti da chi aveva doppi e tripli incarichi. Ora si registra, con alcune assunzioni e incarichi un miglioramento”.
Uno di questi settori a cui lei si riferisce è quello relativo ai servizi pubblici. Che idea si è fatta del nuovo piano di rifiuti?
“Il mio gruppo come è noto non lo ha votato quando è passato all’attenzione del Consiglio comunale. Le criticità che avevamo allora denunciato si sono presentate puntualmente. Siamo stati facili profeti”.
A quali criticità si riferisce in modo particolare?
“Si doveva salvare quello che di buono era emerso ed attivarsi per individuare soluzioni efficaci soprattutto per il centro urbano. Non abbiamo condiviso questo accanimento del sistema porta a porta nel centro della città. Avevamo proposto più isole ecologiche vigilate. Siamo giunti a diversi mesi dall’entrata in vigore del nuovo piano e abbiamo appreso dall’assessore Agostino Licari che stanno ancora “cercando” le aree per istallare le nuove isole ecologiche. Più complessivamente mi è parso di capire che l’amministrazione abbia privilegiato l’aspetto economico, parlando di diminuzione di tasse e di controlli dei rifiuti per individuare la quantità della spazzatura, piuttosto che cercare di rendere efficace il servizio di raccolta. Marsala è più sporca di prima ed evidentemente il sistema non funziona bene”.
A proposito di servizi, lei fa parte della commissione d’inchiesta sui servizi sociali. A che punto siete?
“Il mio gruppo era contrario alla nascita di questa commissione. Ci sono già le commissioni consiliari che hanno poteri nelle materie di cui si occupano. Poi, per non ostacolare la parte burocratica della formazione della commissione, abbiamo esitato l’atto favorevolmente. Io ho partecipato ai lavorio e posso dire che si stanno svolgendo in un clima di produttività, entro il mese in corso renderemo pubblico il risultato del nostro lavoro”.
Lo scenario politico locale ultimamente è stato caratterizzato da episodi giudiziari…
“Per quanto attiene la vicenda Ruggirello e i suoi possibili legami con la politica marsalese, debbo dire che dalle informazioni che emergono, che nessun esponente che magari negli anni è stato politicamente vicino all’ex parlamentare del Pd, risulta coinvolto in vicende penali”.
Per questo lei intervenendo in aula ha ribadito che il presidente del Consiglio Enzo Sturiano non deve dimettersi dalla carica?
“Certo. Essere stati vicini a Ruggirello dal punto di vista politico io non lo condivido, ma non è certamente un reato”.
Nelle ultime ore si è appreso che il presidente della Commissione Accesso Agli Atti è stato raggiunto da un avviso di garanzia per falso in atto pubblico.
“Qui il caso è diverso. Fossi nei panni del collega Aldo Rodriquez mi dimetterei per permettere ai colleghi della commissione di lavorare serenamente”.