La Corte d’Appello riapre il processo a D’Alì per concorso esterno in associazione mafiosa

redazione

La Corte d’Appello riapre il processo a D’Alì per concorso esterno in associazione mafiosa

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mercoledì 06 Febbraio 2019 - 17:10

I giudici della Corte di Appello di Palermo, hanno deciso di riaprire il processo in cui è imputato l’ex senatore Antonino D’Alì per concorso esterno in associazione mafiosa. E’ il processo d’Appello bis nato dopo l’annullamento delle decisioni dei giudici palermitani disposto nel gennaio 2018 dalla Corte di Cassazione. In primo grado il politico era stato assolto per i reati contestatigli dopo il gennaio 1994 (prescritto per gli anni precedenti) e in Appello la sentenza era stata confermata. La Cassazione aveva sentenziato che la decisione in Appello aveva “illogicamente ed immotivatamente svalutato il sostegno elettorale di Cosa Nostra a D’Alì”. 
Processo da rifare, dunque. Accogliendo parzialmente le richieste del PG Nico Gozzo, la terza sezione della Corte d’Appello ha disposto l’audizione di 14 testimoni tra cui Totò Cuffaro, ex presidente della Regione siciliana già condannato per favoreggiamento alla mafia. Tra i testimoni che verranno ascoltati in aula a partire dalla prossima udienza c’è anche Beppe Pisanu, ministro del governo Berlusconi dal 2002 al 2006, quando D’Alì’ era sottosegretario al Ministero degli Interni. Citato tra i teste anche l’ex capo di gabinetto di Pisanu, Carlo Mosca, e l’ex prefetto Sodano che però è morto di morte naturale nel febbraio 2014. Sulla vicenda dell’azienda confiscata alla mafia e affidata adesso a una coop formata da lavoratori saranno ascoltati anche gli amministratori giudiziari dell’epoca, Carmelo Castelli e Luigi Miserendio, e il collaboratore di giustizia Nino Birrittella.

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