All’indomani dell’esondazione, Mazara sta lentamente tornando alla normalità. Mentre comincia ad assumere contorni più definiti la conta dei danni, il mondo politico continua a confrontarsi sull’accaduto. Per il presidente della Regione Nello Musumeci, chiamato in causa indirettamente ieri dal sindaco Cristaldi “questa vicenda del fiume Mazaro ha dell’incredibile”. “Ho appena saputo – afferma il presidente della Regione – che la pratica per i lavori al porto canale si trascina da anni, fra mille lacci e lacciuoli. A volte penso che sia più facile in Sicilia sconfiggere la mafia che certa burocrazia. Ho chiesto di avere entro lunedì dettagliate relazioni dall’Ufficio del Genio civile e dal Dipartimento regionale Territorio e ambiente e capire se emergono responsabilità a carico di qualcuno. In ogni caso, i lavori vanno avviati nel più breve tempo possibile”.
Immediata e fortemente polemica la risposta del primo cittadino mazarese Nicola Cristaldi: “Apprendo che il Presidente Musumeci apprende adesso della questione dell’escavazione del Fiume Mazaro. Apprendo che Egli apprende adesso di avere una burocrazia che fa più danni della mafia. Apprendo che non ha mai saputo della vicenda, ma mi chiedo che fine hanno fatto le note che insistentemente abbiamo inviato al Presidente della Regione. Chi le ha cestinate? Chi ha stabilito che Musumeci non dovesse sapere nulla? Se Musumeci non sa nulla mi aspetto la rimozione di mezza Regione oppure vuol dire che Musumeci sapeva e ha almeno sottovalutato quello che veniva a Lui riferito per iscritto. Non sarà responsabile il giornalista che gli ha nascosto le notizie pubblicate sulle maggiori testate regionali? Non c’entrerà quel povero disgraziato del protocollo che non gli ha smistato la posta? Sa il Presidente della Regione che i soldi sono dello Stato e che alla Regione veniva soltanto richiesto di individuare la ditta esecutrice dei lavori? Il Presidente della Regione sapeva che mezzo governo regionale si è occupato del progetto e che si sono tenute decine di riunioni sulla questione nelle quali supponenza e presunzione hanno sempre prevalso sul buon senso? Sa che tutto è partito da un uccellino che non poteva essere rimosso dalle acque putride della colmata B? Ma il Presidente della Regione non sapeva, ma ora sa che non sapeva e per evitare che debba spiegarlo ai magistrati è bene che faccia quello che un Presidente della Regione deve sapere”.
Nel pomeriggio di ieri è arrivato a Mazara anche il senatore Vincenzo Maurizio Santangelo, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. “Ci siamo attivati subito con il Governo nazionale per comprendere la situazione, ho già sentito il Ministro Danilo Toninelli, – continua Santangelo – invitiamo anche la Regione ad attivarsi immediatamente visto che detiene la maggior parte delle competenze”. “Per fortuna, – conclude il sottosegretario del Movimento 5 Stelle – non si segnalano danni alle persone, ma le conseguenze economiche sono ingenti, è andata distrutta una parte delle barche in una città strategica per la pesca nel Mediterraneo”. Santangelo ha inoltre ringraziato tutti i soccorritori e i vigili del fuoco per gli interventi effettuati.
Ieri anche un gruppo di consiglieri comunali, guidati dal presidente Vito Gancitano, ha effettuato un sopralluogo presso il Porto Canale per verificarne le condizioni dopo l’esondazione della mattinata. Circa trenta le imbarcazioni andate in rovina. Un’autentica catastrofe per molte famiglie, per cui la pesca è l’unica fonte di reddito. Nei loro confronti la solidarietà del laboratorio civico “SìAMO Mazara”, che ha partecipato al sopralluogo con i consiglieri comunali. “Le istituzioni di ogni livello e la politica tutta affrontino in maniera sinergica e responsabile questo disastro, senza fare propaganda e dando le risposte tanto attese dall’intero comparto della pesca e da tutta la Città.
“SìAMO Mazara” chiede che si attivino tutte le procedure affinché venga riconosciuto lo stato di calamità naturale e si aiutino concretamente i soggetti colpiti, rimanendo vigile affinché tutte le operazioni da porre in essere non vengano disattese. Saranno gli organi competenti a stabilire di chi siano le responsabilità di quanto accaduto e senza dubbio andranno fatte anche le dovute valutazioni politiche. Adesso è il momento di rimanere uniti e mostrare vicinanza alle famiglie colpite”.
Solidarietà agli operatori della marineria che sono stati maggiormente colpiti dagli eventi di sabato è stata espressa anche dal Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino. “Esprimo – dichiara Carlino – la mia più profonda vicinanza, e quella del CdA e dei Soci del Distretto, ai pescatori che hanno perso il proprio mezzo di sostentamento. Auspico che le autorità preposte prendano atto di questo evento calamitoso straordinario e possano al più presto trovare le soluzioni opportune per aiutare chi è stato danneggiato e soprattutto chi ha perso lo strumento che rappresentava un mezzo di sostentamento per la propria famiglia”. Lo stesso Presidente del Distretto della Pesca siciliana ha concluso con l’invito alle autorità competenti a superare al più presto l’attuale impasse burocratica ed avviare in tempi rapidi l’escavazione del porto canale (la gara di appalto è stata espletata circa due anni fa) per garantire la sopravvivenza del comparto ittico mazarese, dalla cantieristica alla attività peschereccia.