Sulla vicenda che abbiamo raccontato, relativa ai fondi di promozione turistica, ci scrive il presidente dell’Associazione che raggruppa le Strutture Turistiche.
“Il Consiglio Comunale si appropria dei soldi raccolti dalle strutture turistiche per fini diversi dalla tassa di scopo. Le aspettative di sviluppo turistico del territorio ancora una volta subiscono una brusca frenata; l’altro ieri c’è stata la grande delusione per la scarsa partecipazione dei vettori aerei al bando indetto per le rotte dall’Aeroporto di Birgi, e, soprattutto per la mancata partecipazione di Ryanair, che tanto ci aveva fatto sognare in questi ultimi anni, portando milioni di turisti e uno sviluppo inaspettato della nostra provincia.
Oggi, una seconda mazzata viene inferta dal Consiglio Comunale di Marsala quando storna i soldi, raccolti ad 1 Euro alla volta, dalle strutture turistiche, allo scopo di portare qualche turista in più in questo sfortunato territorio. Sfortunato perché tutti i politici parlano di sviluppo e poi fanno di tutto per ostacolarlo.
La decisione giunge inaspettata e personalmente sono molto indignato.
E’ come dire a quelli che hanno creduto ad uno sviluppo diverso del territorio: lasciate perdere, fate le valigie ed andate via. Come in effetti hanno fatto molti dei nostri figli.
Mentre cercavamo di ottenere un incontro programmatico con l’Amministrazione Comunale per poter capire cosa si potesse fare di concreto con questi fondi, il Consiglio Comunale ha fregato tutti in velocità: improvvisamente hanno tolto l’oggetto della discussione.
Non sto a ripetere che la tassa turistica è una tassa di scopo e deve essere gestita come tale, ma dico solamente che ogni turista che arriva all’Aeroporto di Birgi porta con sé un piccolo badget di cui si avvantaggiano tutti, gli albergatori forse ne prendono la parte più esigua, ma sono caricati di un onere di cui ne farebbero a meno, ma per il bene della comunità si sobbarcano costi aggiuntivi per i quali nessuno ha detto mai un grazie”.
Il Presidente
Gaspare Giacalone
N.B. La presente viene inviata anche alla Corte dei Conti, la quale, ravvisandone estremi di reato, possa intervenire