Davide Faraone, attualmente senatore del Partito Democratico, è senza dubbio l’uomo di spicco del Pd siciliano e leader riconosciuto della sinistra siciliana. Erede, non so se ci capite, dei vari Emanuele Macaluso, dei movimenti antimafia e pacifisti e, questa volta ce ne scusiamo con i lettori, di Pio La Torre ucciso dalla mafia mentre era segretario regionale del Pci. Ma questi richiami (se ne potrebbero fare tanti altri) rischiano di farci cadere, oltre che nella blasfemia anche nella insulsa retorica. Torniamo al nostro, visto che nella sinistra siciliana questo passa il convento. Per il terzo anno consecutivo organizza un convegno che i giornali hanno battezzato la Faraona (che fantasia, però). Una specie di Leopolda siciliana. Benissimo, lo diciamo senza retorica, quando si discute di idee e di cose da fare tutto è ben accetto, persino se promana da un uomo di governo da sempre (se si esclude questi ultimi mesi). Infatti Faraone è stato sottosegretario al ministero della salute durante il governo guidato da Paolo Gentiloni, e prima ancora ministro della Pubblica Istruzione con il governo Renzi. Come stanno la sanità siciliana e la scuola isolana, è sotto gli occhi di tutti. Si dirà: sono materie di competenza quasi esclusiva della regione Sicilia. Esatto, “quasi esclusiva”, noi attendiamo che in questi due giorni di Faraona palermitana, il senatore ci faccia sapere una cosa, anche piccola, che ha fatto quando era uomo di governo per la Sicilia nei comparti di cui si occupava. Il tema della manifestazione, riunione, convegno… chiamatela come volete, è: “Mezzogiorno tutti i giorni”, tema banale ed impegnativo allo stesso tempo. Vediamo cosa ne uscirà fuori. Intanto in questi giorni di Bilancio a Marsala abbiamo incontrato tutto il gruppo consiliare del Partito Democratico e tra un emendamento e una lite in aula, abbiamo chiesto ai componenti del gruppo di maggioranza relativa (e a qualche assessore democratico), se per caso avrebbero partecipato alla faraona palermitana. Tutti, ma proprio tutti, quelli con cui abbiamo parlato ci hanno detto che non sarebbero andati. Sono gli stessi, dirigenti del partito della quinta città della Sicilia, che non sono andati a Piazza del Popolo a Roma alla manifestazione nazionale domenica scorsa. Ma da chi è formato il Pd in Sicilia? Lo diciamo, senza polemica ma, non so se ci capite, con dispiacere.
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