Il 25 settembre Pippo Rallo compie 90 anni. Una vita per la musica colonna sonora di “Fuocoammare”

redazione

Il 25 settembre Pippo Rallo compie 90 anni. Una vita per la musica colonna sonora di “Fuocoammare”

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mercoledì 19 Settembre 2018 - 17:28

Il 25 settembre prossimo, compie 90 anni Pippo Rallo, interprete e musicista marsalese, una delle voci protagoniste, negli anni Cinquanta, della dolce vita di Taormina e della scena folk siciliana. Pippo ha inciso un centinaio di dischi con la Cetra e la RCA e, appena due anni fa, una delle sue interpretazioni più memorabili – “E vui durmiti ancora” –  è stata scelta dal regista Gianfranco Rosi per la colonna sonora della pluripremiata pellicola cinematografica “Fuocoammare”.  Dalla Sicilia, la sua carriera, l’amore per il canto e per il genere melodico lo hanno portato a esibirsi fino al Nord Europa e al Sud America, prima di emigrare per trent’anni in Svizzera, dove ha svolto la professione di operaio e non ha mai smesso di cantare. Per la sua lunga e ricca carriera, è da molti considerato un ambasciatore della musica italiana nel Mondo.
Il 4 agosto 2018, a Petrosino (TP), durante la serata conclusiva del Festival di Rockarossa, gli è stato tributato un omaggio e, per l’occasione e per il traguardo dei suoi 90 anni, è stata proiettata una videointervista che ripercorre la sua storia.

Biografia


Pippo Rallo nasce a Marsala nel 1928. Dopo la guerra, la sua voce è colonna sonora degli amori che sbocciano tra le alture di Graniti, nel Parco dell’Alcantara. Sono gli anni in cui incontra Tanina, unico amore della sua vita.

Nel 1949 si fa notare alla Casina della Palme di Trapani vincendo un concorso canoro. Si esibisce per una stagione con l’Orchestra Bulgarelli diretta dal maestro Peppuccio Alestra.

Gli anni Cinquanta lo vedono protagonista a Catania e Taormina. Canta con le orchestre di Carmelo Allegra e Salvatore Sciuto. A casa di Carmelo Privitera conosce un bambino di sei anni che prende le prime lezioni di violino. Siamo a Riposto, quel giovane musicista si chiama Franco Battiato.

Dal 1951 si esibisce in quattro locali a Taormina. al Flamingo, al Mocambo, all’Hotel San Domenico e al night La Giara. Nel 1952 partecipa a un concorso canoro al Teatro dei Dodicimila di Messina. La giuria, presieduta dalla signora del jazz, Jula De Palma, gli assegna il primo premio. Nel 1953 si sposa con Tanina.

Quattro anni dopo, con il maestro Giuseppe Santonocito vola a Roma per firmare un contratto con la Cetra. L’etichetta di Fred Buscaglione, Achille Togliani e Gino Latilla ma soprattutto di Claudio Villa. Pippo incide un centinaio di pezzi pop-folk, barcarole e serenate entrate nella storia della musica e della cultura siciliana. Tra queste “E vui durmiti ancora”, una poesia scritta nei primi del ’900 da Giovanni Formisano e musicata da Gaetano Emanuel Calì. Nel 2016, il brano farà parte di una pellicola pluripremiata e candidata all’Oscar come Fuocoammare di Gianfranco Rosi.

Nel 1959 viene ingaggiato dalla proprietaria di una catena di locali a Oslo. Dopo qualche tempo, Pippo e il chitarrista Pippo Lo Cascio formano un nuovo complesso insieme all’artista milanese Angelo Solito De Solis. In quintetto, col bassista olandese JJJ Jens Jonas Johansen e il batterista giamaicano Lou, girano mezzo mondo. La stampa si interessa alla loro musica: “un suono mediterraneo capace di sciogliere il cuore del pubblico scandinavo grazie alla voce del suo cantante”. A partire dal 1961 si esibiscono sulle navi della Oslo Fjord. Dopo il Mare del Nord il complesso sbarca in Sud America, tra Rio de Janeiro, San Paolo e Santiago del Cile.

Alla fine del 1963, Pippo prova a mettere ordine in una vita fatta di cabine e camere d’albergo. La musica è l’essenza del suo essere ma la famiglia rimane al primo posto. Il viaggio prosegue in Svizzera. lì si riunisce con Tanina e i figli Rosaria e Vincenzo prima di iniziare a lavorare come operaio in una fabbrica di orologi. Ma la passione per la musica torna a prendere il sopravvento e viene notato da Mario Robbiani, direttore dell’Orchestra Radiosa della Radio della Svizzera Italiana, con la quale interpreta numerosi standard della musica italiana e iberica acquistando grande popolarità tra il pubblico della Radio Svizzera. L’anno successivo firma un contratto con la Rca Italiana.

Per Pippo cantare è sempre stata una passione e, onorando gli impegni di un lavoro normale, continua a esibirsi con diverse formazioni – Il Gruppo Folkloristico Sicilia Bedda, I Ribelli, i Luis Monaco, i Figli del Sud, i Made in Italy – complessi che gli procurano grande notorietà e centinaia di date in tutta Europa, nell’arco di quasi 30 anni.

Nel 1990 torna in studio al Tempio della Musica di Vallecrosia, alle porte di Sanremo. Incide al fianco di Erio Tripodi alcuni tra i suoi brani più belli, tra quelli portati al successo da Claudio Villa. Rientra in Sicilia nel 1993 e per oltre 10 anni continua a esibirsi con “Gli amici del liscio” gruppo di musicisti navigati, trascinati dalle irresistibili barzellette di Carluzzo ‘U Varvère.

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