L’innovazione tecnologica sul mondo dei trasporti ha caratterizzato il secolo scorso. Il 1900 si è aperto con la gente che andava a cavallo e solo i più facoltosi usavano il treno e peraltro per brevi tragitti. Dove siamo giunti lo vedete da voi e noi ci risparmiamo alcuni passaggi dal sapore retorico. Una cosa ci è venuta in mente mentre leggevamo la notizia che vi esporremo in queste nostre note: chissà come si saranno sentiti i cittadini quando al posto del cavallo e delle carrozze avranno cominciato a vedere passare vetture trainate da… nulla. Il portapacchi e le borse laterali sono pieni di diavolerie elettroniche: quelle che servono all’incredibile Bmw R 1200 GS di viaggiare da sola, senza pilota. Una dimostrazione di forza (tecnologica) impressionante perché se un’auto a guida autonoma fa impressione, vedere una moto che viaggia spedita senza nessuno in sella è una specie di choc. Il prototipo Bmw infatti riesce a partire, viaggiare e poi fermarsi da sola. Gli ingegneri della stessa casa produttrice ammettono che il mezzo “sembra muoversi come per magia”. E infatti come definiremmo noi una due ruote che parte in modo indipendente, accelera, gira nel tortuoso circuito di prova e rallenta in maniera indipendente fino a fermarsi? Non si tratta di un prototipo per scopi pubblicitari, l’obiettivo è quello di mandare in giro moto da sole ( ma perché poi?), per sviluppare futuri sistemi e funzioni che rendano le due ruote ancora più sicure e confortevoli e che aumentino il piacere di guida. “L’obiettivo per lo sviluppo di questo prototipo – spiega infatti la Bmw – è quello di raccogliere ulteriori conoscenze sulle dinamiche di guida in moto al fine di rilevare immediatamente situazioni pericolose e quindi supportare il conducente con sistemi di sicurezza appropriati, ad esempio nella svolta ad un incrocio o durante una brusca frenata”. Per adesso però il conducente non c’è, e chissà se poi ci sarà bisogno che un guidatore salga sul mezzo. E siamo solo agli inizi del futuro sulle due ruote, affermano anche altre case produttrici: sono già pronti i fari che seguono la traiettoria del veicolo grazie a proiettori laser, il telaio da moto interamente realizzato con un processo di stampa 3D, incluso il forcellone posteriore. Senza contare poi i sistemi digitali e in primo luogo, la comunicazione V2V tra due veicoli che eviteranno molti incidenti (si telefoneranno?). D’altra parte, se una moto sa viaggiare da sola, tutto il resto appare incredibilmente semplice…
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