Quante volte abbiamo scritto e quante volte ci avete chiesto notizie sulla situazione della sanità nella nostra Isola? Noi che raccontiamo fatti e facciamo, nel nostro piccolo, denunce, abbiamo rilevato che la colpa non è del personale (qualche volta, ma raramente, anche loro), ma della politica. I manager sono nominati dal governo regionale, i direttori amministrativi e sanitari pure. Sgombrando il campo da ogni dubbio diremo subito che al responsabilità non ha, non so se ci capite, collocazione. Proviene da destra (adesso) come da sinistra (prima). Avete, e noi con voi, individuato nei pronto soccorso la catena debole del sistema sanitario pubblico siciliano. Ore per avere un responso medico. Ci siamo sempre “persi” tra codici di vario colore. Ne abbiamo viste e sentite tante. Lo ripetiamo, la responsabilità non è quasi mai del personale sanitario. Nel caso dell’ospedale di Marsala è di chi per tanti anni ha lasciato un solo medico con decine di migliaia di possibili (toccate ferro e quant’altro) pazienti. Ogni governo regionale appena insediato ha sempre avuto la ricetta per dare linfa vitale alla sanità della nostra isola. Ne abbiamo sentite tante, ma ancora non avevamo capito che al soluzione era, per così dire, così a portata di mano. Ci ha pensato il nuovo assessore alla sanità Ruggero Razza. In diretta al Gr 3 Sicilia, intervistato da una gentile collega della quale, scusandoci, ci sfugge il nome, ha testualmente detto: “Il problema non è il numero dei medici, ma la mancanza di un nuovo piano della sanità”. E noi che aspettavamo il medico seduto con un forte dolore, il medico c’era, ma mancando il piano, non poteva curarci. Non contento di proporre questo piano che avrà bisogno di tempo (in politica tutto ha bisogno di tempo) l’assessore ne ha pensata una che chiamare sconvolgente ci sembra poco: “Al Vittorio Emanuele di Catania – ha detto – attueremo il divieto d’accesso per gli accompagnatori del paziente in visita”. Assessore non ci faccia invidiare i catanesi, attui il provvedimento anche qui da noi. A proposito gli accompagnatori potranno sostare nella sala d’aspetto, oppure il numeroso personale sanitario li butterà via?
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