Mentre siamo in attesa del contratto di governo Lega-M5S, dal quale per sentito dire mancano la scuola e i problemi della sanità, ma di questo ce ne occuperemo nei prossimi giorni, girovaghiamo tra le notizie in cerca di qualche spunto che ci consenta di riempire queste nostre note. E puntualmente qualche politico ce ne fornisce l’occasione. Ci pare di avere già scritto che noi siamo tra quelli che ritengono normale che la politica abbia i suoi costi, e che sia giusto che a sostenerli sia la collettività. Per questo da sempre non ci meravigliamo nell’apprendere che gli stipendi dei parlamentari superano di gran lunga i salari della gente comune. Pazienza, capiamo che la logica deve essere: meglio mantenerli profumatamente noi, piuttosto che vadano a “arrotondare”. E voi ci capite… Ma il troppo storpia. Durante questa nostra ricerca abbiamo appreso degli stipendi faraonici di funzionari regionali siciliani e della collocazione di alcuni di loro in una specie di sottoscala in attesa di essere “utilizzati”. La questione è stata denunciata sui mass media dal nostro concittadino Antonio Parrinello che sta mettendo, sia detto senza ironia alcuna e lui sa che lo pensiamo veramente, la sua grande professionalità al servizio del…sottoscala. Ma la notizia più ghiotta arriva dalla regione Veneto, dove il governo locale ha deciso di cambiare le auto blu con una spesa vicina ai 500 milioni di euro. Sono state mandate in pensione autovetture di appena due anni di vita, sostituendole con vetture di grossa cilindrata e presumiamo di grandissimo comfort. Così gli assessori andranno da Padova a Treviso in tutto relax. E il presidente Luca Zaia, il più votato in percentuale tra i governatori italiani, potrà visitare Venezia e…a proposito ha provveduto anche all’acquisto di un nuovo vaporetto? Ecco dei bei esempi da seguire. Visto che la regione Sicilia non ha ancora provveduto che aspetta il neo governatore Nello Musumeci a cambiare le auto blu isolane? Non vuole per caso recarsi, per esempio ad Agrigento, con una vettura dell’anno scorso? Che potrebbero pensare gli agrigentini? Sappiamo che il presidente della Regione non lo farà, non perché ami particolarmente andare in bici, ma perché ritiene più doveroso risparmiare questo denaro per occuparsi della povera gente. Allora avanti che le famiglie siciliane aspettano.
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