Anno dopo anno, l’assegnazione delle Bandiere Blu è ormai diventato un appuntamento poco gratificante per le località costiere siciliane, puntualmente poco valorizzate rispetto al resto d’Italia.
Nell’ambito della cerimonia tenutasi ieri presso la sede nazionale del Cnr, soltanto sei Comuni siciliani hanno ricevuto l’ambito vessillo per le proprie spiagge: la provincia di Agrigento è rappresentata nell’elenco dei premiati da Menfi (per il Lido Fiori Bertolino e Porto Palo Cipollazzo); la provincia di Messina da Santa Teresa Riva, Tusa (Spiaggia Lampare e Spiaggia Marina) e le Eolie (Stromboli, Vulcano); il ragusano per Ispica (Ciriga I-II-III tratto e Santa Maria del Focallo) e Marina di Ragusa.
Di fatto, Fee Italia (l’organizzazione non governativa che assegna le Bandiere Blu) ha confermato le stesse località siciliane dello scorso anno, con l’unica novità costituita dall’esclusione di Pozzallo e del riconoscimento assegnato a Marina di Portorosa per quanto riguarda gli approdi turistici. Fuori da tutto le province di Catania, Palermo, Siracusa e Trapani, nonostante il notorio e crescente apprezzamento riscosso dalle Egadi, Pantelleria, San Vito Lo Capo, la Riserva dello Zingaro, Guidaloca o Tre Fontane. Senza contare che in passato anche Marsala era stata insignita della Bandiera Blu (l’ultima volta nel 2014). Negli ultimi anni l’amministrazione ha deciso di non presentare più la propria candidatura, ritenendo di essere comunque tagliata fuori dalla mancata realizzazione della rete fognaria nella zona dei lidi. L’intervento, da tempo in programma, dovrebbe partire nelle prossime settimane per concludersi (se tutto va bene) il prossimo anno. A quel punto, verosimilmente, gli uffici comunali predisporranno nuovamente un progetto da sottoporre all’attenzione di Fee Italia, consapevoli che l’attribuzione della Bandiera Blu rappresenta comunque un’ulteriore iniezione di visibilità per le località marittime che ogni anno si contendono l’attenzione di turisti e viaggiatori che programmano le proprie ferie estive partendo proprio dalla scelta delle spiagge.
Poi c’è il paradosso di Lampedusa: gli utenti di Tripadvisor anche nel 2018 hanno votato la Spiaggia dei Conigli come la più bella d’Italia. Eppure la magistratura ha recentemente aperto un’inchiesta in quanto i liquami proveniente da strutture alberghiere, case private e uffici pubblici finiscono direttamente a mare a causa del mancato funzionamento del depuratore.
“Una spiaggia – si legge sul sito di Fee Italia – può ottenere la Bandiera Blu se è ufficialmente designata come area di balneazione a livello nazionale (o internazionale) con almeno un punto di campionamento per le analisi delle acque di balneazione. Il nome e i confini della spiaggia seguono quelli ufficiali nazionali. La spiaggia deve avere i servizi necessari e gli standard in conformità ai criteri Bandiera Blu e rispondere a tutti i requisiti indicati con la lettera I (imperativi) e possibilmente al maggior numero dei requisiti indicati con la lettera G (guida). In ogni località Bandiera Blu, dovrà essere individuato un referente, per trattare le questioni concernenti il Programma. La spiaggia deve essere accessibile per un’ispezione non annunciata da parte della FEE”.
Tra i punti imperativi da rispettare ce ne sono diversi che riguardano attività di informazione ambientale, qualità dell’acqua, gestione ambientale, servizi e sicurezza. Uno dei fattori discriminante è, ad esempio, quello riguardante l’allacciamento dei servizi igienici e degli spogliatoi al sistema delle acque reflue, mentre le acque di scarico devono essere allacciate al sistema fognario o recapitate in contenitori a tenuta stagna da svuotare in maniera appropriata. A differenza di quanto preveda la convinzione popolare, un altro imperativo riguarda il mantenimento sulla spiaggia delle alghe o di altri detriti naturali.
Alla luce di questi criteri, Fee Italia continua a premiare di fatto le regioni che più hanno investito su gestione ambientale, servizi e sicurezza, come la Liguria (a cui sono state assegnate 27 Bandiere Blu) o la Toscana (che ne ha ricevute 19). A rappresentare nelle prime posizioni il Sud sono comunque Campania, Puglia e Sardegna (rispettivamente 17, 14 e 13 Bandiere Blu), testimonianza che anche nel Mezzogiorno si può fare certamente di meglio rispetto alla Sicila, confinata nelle retrovie di questa graduatoria.