Ricordi memorabili di un maestro indimenticabile: Vito Linares

redazione

Ricordi memorabili di un maestro indimenticabile: Vito Linares

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lunedì 23 Aprile 2018 - 16:38

Quando dipingo non posso fare a meno di pensare ad uno dei miei maestri, Vito Linares, professore di storia dell’arte e pittore marsalese. Per me è stato il più incisivo fra tutti i miei insegnanti di arte pittorica e di estetica in generale, è stato quello che ha dato una svolta reale alla mia pittura, al mio dipingere. Sì perché lui non era come gli altri, lui, i segreti della pittura li regalava sempre volentieri a tutti ed in particolare a noi che frequentavamo il suo studio. Non era come la maggior parte dei docenti che invece ‘i segreti della disciplina se li portano nella tomba’! Ricordo ancora le sue parole, ricche di spunti, suggerimenti, teorie, che elargiva durante le lezioni di pittura, oppure quando ci ritrovavamo al vernissage delle varie mostre nel territorio siciliano, e, perché no, anche quando eravamo a cena, sì perché oltre ad essere un mio maestro è stato da sempre e da subito, appena l’ho conosciuto nel 1990, un mio grande amico, e spesso amava organizzare delle conviviali fra artisti per parlare d’arte, non solo per mangiare, cosa che a lui piaceva molto, e non era solo un buongustaio, si dedicava spesso all’arte culinaria e con grande successo.

In queste occasioni, regalava i segreti dell’arte, della tecnica pittorica, dell’estetica, come si legge un’opera d’arte, erano occasioni per dialogare e raccontarci le sue teorie e il suo pensiero molto all’avanguardia, e ciò lo faceva così con tutti, lui li chiamava ‘consigli’ ma in realtà erano stimoli efficaci, iniezioni di motivazione, cornucopie di idee da sviluppare. Insomma lui racchiudeva tutto in una persona. Era eclettico e di spessore culturale notevole, oggi se trovano pochi come lui, a mio avviso. Ha significato molto per la sua amata città, Marsala, non se ne è voluto mai andare e ha fatto di tutto affinché Marsala accogliesse gli amanti dell’arte piuttosto che lasciare andar via coloro che vi si dedicavano. Anche per questo a Marsala ci sono così tanti artisti. Tutte le volte che sono nel mio atelier a dipingere è come se sentissi la sua voca dietro di me, come un angelo custode, e mi ritornano in mente i suoi consigli: « Tieni il pennello dalla punta, così il tratto sarà più deciso » diceva alle lezioni. Erano gli anni novanta e eravamo un bel gruppo di circa sette allievi e lui intorno al suo memorabile tavolo grande quasi quanto la stanza, girava e ci aiutava a respirare l’aria della creatività, ci faceva volare. Ma non solo, su quel tavolo addolciva il nostro lavoro offrendoci del tè e dei biscotti o delle torte che lui stesso preparava. Dicevo prima, sento la sua voce e ricordo i suoi suggerimenti come per esempio « Non mettere troppi elementi, la semplicità incide più della quantità » eccetera, eccetera. Ma oggi mi chiedo perché queste parole su Vito Linares non le ho scritte prima? Certo lui sapeva quanto lo stimavamo, ma perché bisogna aspettare di morire per essere osannati?

Maria Grazia Sessa

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